Enrico Giuffrida – Stati d’Animo
Il vivere la vita in maniera metodica, atrofizza l’essere. L’introduzione di nuovi e positivi elementi, al contrario, dischiude l’orizzonte del rinnovamento e rende sempre giovane il nostro io interiore.
Il vivere la vita in maniera metodica, atrofizza l’essere. L’introduzione di nuovi e positivi elementi, al contrario, dischiude l’orizzonte del rinnovamento e rende sempre giovane il nostro io interiore.
I colori li hanno inventanti per rendere bello tutto intorno. Per illuminare ove vi è buio. Per scaldare fin dentro l’anima, per pasticciarci con le mani da bambini, per arredare, per completare. I colori sono stati creati per meravigliarci, come un arcobaleno e i suoi colori vivi dopo la tempesta, come gli abbracci che stringono, come le gambe che lottano e si reggono, ancora, in piedi, come il dolore di una madre nel parto. Sono un’esplosione i colori, di gioia, di meraviglia e vita. Siamo noi a scegliere le tonalità cui circondarci.
Non è poi così difficile distinguere una persona che ci tiene davvero a noi da una che non ci tiene. È ammettere a se stessi la verità, che quel qualcuno non tiene a noi, quello si che fa male. Ma è solo quando finalmente prendiamo coraggio e chiudiamo quella porta che inizia la risalita, perché finalmente ci vogliamo bene al punto tale da capire che abbiamo diritto ad essere felici accanto a chi davvero ci sa apprezzare.
Siamo alberi con le radici che sognano voli d’aquila.
Avevo eretto una corazza che doveva stringere in se il mio essere, non doveva cedere, eppure dentro i tuoi occhi ho trovato la chiave della mia distruzione. Sulle tue labbra ho respirato la mia vita.
Orchestrando i miei voli pindarici con infinite e pericolose planate, mi fermo insoddisfatta, rotolando istericamente… sorrido come un gabbiano impazzito per il dolore all’ala spezzata, atterro su una pista semireale… anche questa notte, non posso che augurarmi un sonno sereno, un sentito abbraccio narcotico! Alle volte, è difficile ricordare di amarsi…
Ai lati degli occhi si aprivano le rughe e da lì scolava la malinconia.