Enzo Biagi – Tempi Moderni
La mia generazione trovava eccitante leggere un’edizione della Divina Commedia con le illustrazioni del Doré. Adesso sui muri c’è scritto “culo basso bye bye”. Capisce che è un po’ diverso?
La mia generazione trovava eccitante leggere un’edizione della Divina Commedia con le illustrazioni del Doré. Adesso sui muri c’è scritto “culo basso bye bye”. Capisce che è un po’ diverso?
Nell’età moderna molte malattie sono scomparse o in via di estinzione: lebbra, vaiolo, colera, malaria, scabbia, tifo, tubercolosi, sifilide, morbillo, scarlattina, poliomielite ed altre; ma di pari passo sono anche quasi scomparsi: pudore, onestà, fratellanza, amicizia, rispetto, correttezza, dignità, decoro, senso del dovere, responsabilità, nobiltà d’animo ed altri valori civili e morali. Tra le due cose non c’è nessuna correlazione; è semplicemente un dato di fatto.
Le donne sono divenute così profondamente istruite… che nulla ci dovrebbe più stupire al giorno d’oggi, ad eccezione dei matrimoni felici.
Che mondo è mai questo in cui non ci si può fidare nemmeno di se stessi.
Aveva capito che fra tutte le ferite che gli anni del Cavaliere avevano dato alla cultura e alla politica del nostro paese, quella inferta al pluralismo dell’informazione colpiva non solo l’essenza stessa della nostra delicata democrazia, ma soprattutto i sentimenti della gente, che aveva ormai identificato in Biagi l’uomo, il giornalista libero e scomodo, che criticava sorridendo, che si opponeva con la forza delle idee e non con le grida della superficialità. Che usava parole semplici e antichi detti popolani per fare a pezzi le falsità dei nuovi slogan pubblicitari.
Gli alberi ascoltano in silenzio il mondo che piange.
Ho idee ribelli in questo mondo di pensieri conformisti!