Enzo Jannacci – Sport
Quelli che quando perde l’Inter o il Milan dicono che in fondo è solo una partita di calcio e poi tornano a casa e picchiano i figli.
Quelli che quando perde l’Inter o il Milan dicono che in fondo è solo una partita di calcio e poi tornano a casa e picchiano i figli.
Tranne Kahn, se uno li mette tutti in un sacco e comincia a colpire il sacco, sicuro qualcuno va a meritarsi il colpo.
In un club c’è una Santa Trinità: i giocatori, il tecnico e i tifosi. I dirigenti non c’entrano. Loro firmano solo gli assegni.
Quando corro sono libero: libero di sognare, libero di essere quello che sono, posso ascoltare le mie emozioni, il rumore dei miei passi è musica per le mie orecchie, la strada è una montagna da scalare, il traguardo è la vetta da conquistare.
Soltanto gli stupidi misurano la forza con il fisico.
C’è una sola cosa che eccita di più un giocatore del giocare stesso… vincere!
Ho tanta rabbia dentro per come sono stato cacciato da Lotito. Gli ho regalato due anni, nei quali non prendevo nemmeno i soldi. Uno come me, che ha fatto di tutto per restare legato alla squadra, è stato ricattato per andare via. Sono stato “minacciato” anche nel periodo in cui mi allenavo fuori rosa. Nell’ultima giornata della stagione 2004-2005, dopo 10 anni di Lazio, mi è stato impedito di fare giro di campo per salutare i tifosi e sono dovuto andare io in curva. Investimenti non ne vuole fare e tutti i laziali man mano sono stati mandati via. Sta togliendo la lazialità. Si parlerebbe troppo di Peruzzi, Di Canio, Negro e poco di Lotito.