Erich Fromm – Morte
Morire è tremendo, ma l’idea di morire senza aver vissuto è insopportabile.
Morire è tremendo, ma l’idea di morire senza aver vissuto è insopportabile.
“La morte è, insieme alla nascita, il momento più importante a cui un” essere vivente “è chiamato”; a tanti mette paura, angoscia, tormento poiché si è attaccati al proprio “guscio carnale” ma, come alcuni animali fanno la muta per trasmigrare in un’altra “corazza” così l’anima fa con il nostro corpo mortale.La vita: esistere in un dato periodo temporale, in un casuale intervallo spazio tempo, ci permette di vivere l’esperienza terrena.Dobbiamo capire che il nostro effimero passaggio è la somma di tanti passaggi.Così è… così sarà; sino alla fine dell’evoluzione della materia organica ed inorganica.La non materia è l’elemento più evidente che ci permette di capire che come un albero “vive sopra, così sotto…”… così sopra, così sotto…Il buio annebbia i nostri occhi solo se non siamo capaci di aprirli e di osservare l’evidente che è dentro noi…Prima o poi capiremo. Tutti.
Non cantata, l’azione più nobile morirà.
La vita è soltanto un sogno che prima o puoi scompare.Ma una cosa permane presente – è il tuo osservare! Se riesci a essere conscio nel momento di morire,ti si aprono ingressi nei misteri. Ricorda, non c’è morte, l’onda non può essere separata dall’oceano!Non esiste morte alcuna, esiste solo la vita eterna… La morte, infatti, è insignificante!
È meglio morire in piedi che vivere sulle ginocchia.
Non c’è inizio dal nulla, né fine del tutto. L’inizio e la fine (di un universo), sono relativi e simultanei.
Per noi il momento di chiudere gli occhi su questa terra diventa il momento desiderato e atteso, noi nasciamo per poter entrare nella pienezza della vita del Padre e la morte è l’incontro con Lui ed è lì che abbiamo la pienezza della nostra esistenza, per sempre.