Erika Mancini – Comportamento
Prendo respiro nei silenzi, costruisco spazi nelle corse frenetiche del tempo. Solo sfiorando delicatamente la propria anima, siamo capaci di “sentire” e questo è il verbo che voglio vivere.
Prendo respiro nei silenzi, costruisco spazi nelle corse frenetiche del tempo. Solo sfiorando delicatamente la propria anima, siamo capaci di “sentire” e questo è il verbo che voglio vivere.
Ma quelli che si fanno leggere le carte comprenderanno mai che l’unico futuro che si possa prevedere è che stanno svuotando il loro portafogli per arricchire chi campa sulla loro ignoranza?
Ho offeso un menefreghista. Mi scuso col disinteressato.
Quante strade impolverate percorriamo ogni giorno!Giardini incolti ed erbacce sui muri, cani randagi denutriti che si muovono in branco alla ricerca di cibo, schiene di lavoratori piegate dalla fatica.E ci meravigliamo dello sporco della via, ci stupiamo dell’incuria della terra, cacciamo via i cani affamati e ci commiseriamo dei dorsi curvati di chi sgobba.Ma quella strada non è forse la nostra stessa vita?Il pulviscolo, è l’insieme delle angosce che offuscano la mente;Il giardino abbandonato, è un cuore che non intendiamo;Le sterpaglie sulle pareti, divengono le incancellabili cicatrici dell’anima;i cani randagi, quel senso del dovere che si muove come un branco conforme al “giusto” e alla “ragione” e che lentamente però muore nella fame di una vita che non vive;Le schiene piegate dei lavoratori, raffigurano, infine, i nostri corpi devoti con dovizia alla bellezza esteriore china nell’infima materia che occulta la sostanza della vera essenza.
Tutte quelle creature che non riescono ad accettare la felicità degli altri sono nate con una grave malattia nel cuore: l’invidia.
Prima di giudicare il mio comportamento, datti un’occhiata allo specchio perché credo sia un po’…
È risaputo che in amore si condividono momenti e belli e brutti, altrimenti che amore è? Quando scopri il contrario, ti senti offesa, umiliata, tradita e mille perché, senza risposte invadono la tua mente come un esercito sul campo di battaglia.