Erving Goffman – Verità e Menzogna
La rappresentazione drammaturgica è rituale. Essa crea un senso di realtà condivisa.
La rappresentazione drammaturgica è rituale. Essa crea un senso di realtà condivisa.
Da ciò che si legge, si sente, si guarda oppure da esperienze nostre o da qualcun altro, si deduce una cosa sola e cioè: volenti o dolenti siamo tutti intimamente come le scimmie che vogliono far odorare al prossimo l’odore della propria cacca, ossia, diversamente uguali e ugualmente diversi in quanto animali “umani” o tali solo di nome. Chiudiamo un occhio sulle stupide divergenze che ci sono su certe argomenti polemici e provocatori e impariamo a rispettare per essere rispettati.
Chi si nasconde dietro le bugie, non conoscerà mai le ali della verità!
Non è bello dire menzogne; ma quando la verità potrebbe portare terribile rovina, allora anche dire ciò che non è bello è perdonabile.
La prima e peggiore delle frodi consiste nell’ingannare sé stessi.
Se è vero che la giovinezza è un difetto, ce ne correggiamo in fretta.
Molta gente vive edulcorando la memoria e la realtà. Molta gente vuole che le si dica la verità e poi non sa accettarla.La verità va bevuta tutta d’un sorso, è come una tequila boom-boom. Magari dopo stramazzi al suolo ma poi ti riprendi una volta per tutte. C’è qualcosa di crudele a volte nella verità ma si sopravvive. Lo stillicidio, la vera condanna è invece morire alimentando con l’acqua dell’anima finti paradisi bugiardi e capire soltanto alla fine di aver sprecato la vita in una pozzanghera che credevi mare.