Ettore Petrolini – Libri
Dai libri imparo meno che dalla vita; un solo libro mi ha molto insegnato: il vocabolario. Ma adoro anche la strada, ben più meraviglioso vocabolario.
Dai libri imparo meno che dalla vita; un solo libro mi ha molto insegnato: il vocabolario. Ma adoro anche la strada, ben più meraviglioso vocabolario.
Non credi tu che Hindley sarebbe fiero del suo figliolo, se potesse vederlo? Quasi quanto io del mio. Ma c’è una differenza: l’uno è oro adoperato come pietra da strade, l’altro è stagno ben lustrato perché sembri argento. Il mio non val nulla per se stesso: pure io avrò il merito di spingerlo tanto lontano, quanto può andare un povero diavolo come lui; il suo aveva doti di prim’ordine, ma sono perdute, rese, più che inutili, nocive. Io non ho rimpianti; lui dovrebbe averne molti, e gravissimi. Il più bello di tutto ciò, poi, è che Hareton mi vuole un bene dell’anima: confessa che, in questo, ho completamente battuto Hindley. Se quel defunto animale dovesse sorger dalla sua tomba a rimproverarmi dei torti ch’io ho verso la sua progenitura, io avrei lo spasso di veder la suddetta progenitura rimandarlo al diavolo, indignata ch’egli osi oltraggiare l’unico amico ch’essa possiede al mondo!
Non mi vestivo sempre secondo l’umore del momento visto che cambiavo d’umore con velocità impressionante e trovo scomodo girare con dei cambi
Era la vertigine. L’ottenebrante, irresistibile desiderio di cadere. La vertigine potremmo anche chiamarla ebbrezza della debolezza. Ci si rende conto della propria debolezza e invece di resisterle, ci si vuole abbandonare a essa.
Una volta che abbiamo gli elementi base per sopravvivere, un tetto e del cibo, passiamo il resto del tempo a desiderare di sentirci amati.
Il fatto che cani e porci pubblichino libri e vendino 500 mila copie, ci dimostra come stiamo svalutando l’arte del scrivere.
Scrivere è una forma sofisticata di silenzio.