Eugène Ionesco – Medicina e salute
Un medico coscienzioso deve morire con il malato se non possono guarire insieme.
Un medico coscienzioso deve morire con il malato se non possono guarire insieme.
È stato ieri dopo l’ennesimo ciclo di chemioterapia mentre vomitavo l’anima piegata in due con la faccia nel cesso, che ho capito che i ragazzini di oggi non hanno capito un cazzo della vita, loro fanno di tutto per distruggersi la vita, si ubriacano, per poi ritrovarsi in condizioni pietose, perché credono che così facendo si divertono ma non è così, questo non è divertimento ma è autodistruzione, dovrebbero passare una giornata nella corsia d’ospedale reparto oncologia, forse, capirebbero il senso della vita.
Pensa alla salute. Quando c’è la salute c’è tutto. Luoghi comuni spiccioli. Potrebbero ancora funzionare, come igiene mentale, nell’economia odierna, che medicalizza gli oggetti di uso quotidiano, dalle scarpe allo smalto per unghie, creando finte patologie a scopo estorsione, e sdrammatizza le malattie serie, se non sono avallate da un portafogli obeso.
Atleta delle paralimpiadicome un puledro mordi il frenoil traguardo è vicinonon mollare!Le ruote stridonole mani brucianoi tuoi occhi lucidisprizzano scintille:Hai vinto, hai vinto!Tu uomo, dalla volontà di ferrovuoi ritrovarenella lotta,nella vittoria,quella parte del corpoche il destinoha voluto toglierti.E, noi, commossie ammirati,troviamo la forzaper superare gli ostacolidi ogni giornoringraziando te,la vita e l’amore,che ci trasmetti.
O ci illudiamo di ottenere un miracolo a Lourdes, benché in centocinquant’anni la Madonna ne abbia ufficialmente concessi solo sessantacinque a cento milioni di pellegrini. Una media, inferiore a uno su un milione, di gran lunga più bassa della percentuale delle remissioni spontanee dei tumori, che è dell’ordine di uno su diecimila. Senza contare che, come osservava Emile Zola, fra gli ex voto si vedono molte stampelle ma nessuna gamba di legno.
Le frontiere che oggi la medicina è riuscita ad abbattere sono frutto dell’annientamento di pregiudizi che, in passato, inficiavano la sfera culturale dell’uomo!
Nella patologia nervosa, un medico che non dice troppe stupidaggini è un malato guarito per metà.