Fabiana Parenti – Tristezza
Adoro la solitudine perché ci ritrovo me stessa e credo che chi ne rifugga abbia soltanto paura di ritrovarvici la propria vera essenza.
Adoro la solitudine perché ci ritrovo me stessa e credo che chi ne rifugga abbia soltanto paura di ritrovarvici la propria vera essenza.
Stiamo affogando in un mare di indifferenza e superficialità, immersi, in un disumano silenzio, gli uni verso gli altri Sempre più il voler apparire, sempre meno l’importanza e il valore dell’Esistenza Rita@.
Il dolore deve essere vissuto, pianto, urlato. Nascosto nel cuore, taciuto nell’animo, trova il tempo per mettere radici profonde, poi difficili da estirpare.
Le persone particolarmente spiritose celano spesso una profonda tristezza.
Trovo la tristezza uno degli stati d’animo più sconfortanti che possiamo provare. La tristezza è una ragnatela abbandonata in cui muoiono resti di speranze. I giorni dell’abbandono sono sempre uguali, monotoni, granelli di una clessidra rimasti sospesi nel vuoto; in quei giorni nulla fa la differenza, e non riesci a comprendere perché la vita comunque continua.
La leggerezza di una lacrima che si posa dolcemente sul viso e piano piano lascia il posto ad un’altra lacrima.
La nostalgia per ciò che si è perduto diventa quella triste melodia le cui note trafiggono il cuore e riempiono la testa… e vorresti fare di tutto, tranne che doverla riascoltare infinite volte.