Fabio Marinaro – Stati d’Animo
Non ti piacerò per come mi vuoi, ma per come io sono. Tutto il resto è tempo perso.
Non ti piacerò per come mi vuoi, ma per come io sono. Tutto il resto è tempo perso.
Tu non mi tocchi con l’anima, è stato questo il mio sbaglio:non dare la giusta importanza a questa cosa.Tu mi tocchi con la pelle, col tuo esistere e importi. Tu mi guardi e mi tocchi perché io sono altro da te, non perché io sono me. Potresti sostituirmi e sarebbe uguale, per te, e sarebbe meglio per me. Quindi me ne vado. Me ne vado da sola, ché sola sono e sola ero, ma non lo capivo e se lo capivo non lo accettavo e giustificavo me e salvavo te. Me ne vado e non so dove e non m’importa e si vedrà. Vedrò cieli stranieri forse scuri forse chiari, annuserò l’aria di altri luoghi e di altri occhi, sarà aria leggera, sarà aria pulita. Gusterò fame e silenzio, mi vestirò di freddo, paura e solitudine, ma sarà la solitudine dell’esser soli e non quella crudele dell’essere in più. I piedi assaggeranno terra sconosciuta, le gambe si stancheranno sulle salite e riposeranno lasciandomi cadere su spiagge lunghe. Raserò i miei capelli e attenderò la rigenerazione del corpo: voglio cellule nuove che non ti conoscano. Ho bisogno di sentirmi libera dai ricordi, affrancata da ogni schiavitù. Passeranno ore giorni settimane mesi, poi un’alba dorata indiscreta mi verrà a cercare, i raggi del sole mi solleticheranno il viso e un soffio di vento mi sussurrerà: è il Giorno, quello che attendevi, sei nuova!
Sono stufa di tutte quelle persone che non hanno altro da fare, che stare lì a criticare tutto ciò che uno fa, solo perché a loro non piace. Per tutta questa gente ho imparato a dire: me ne frego e vado avanti per la mia strada!
Sono le parole semplici che donano l’infinito.
Parole e Pensieri prendono forma e colore, solo se il Sentimento è loro complice.
E anche oggi, come ogni giorno, mi guardo allo specchio, e mi domando: che succederà?
Mai ci fu più dolce e ambita sofferenza dell’amore di colei che tutto ha, ma nulla possiede.
Tu non mi tocchi con l’anima, è stato questo il mio sbaglio:non dare la giusta importanza a questa cosa.Tu mi tocchi con la pelle, col tuo esistere e importi. Tu mi guardi e mi tocchi perché io sono altro da te, non perché io sono me. Potresti sostituirmi e sarebbe uguale, per te, e sarebbe meglio per me. Quindi me ne vado. Me ne vado da sola, ché sola sono e sola ero, ma non lo capivo e se lo capivo non lo accettavo e giustificavo me e salvavo te. Me ne vado e non so dove e non m’importa e si vedrà. Vedrò cieli stranieri forse scuri forse chiari, annuserò l’aria di altri luoghi e di altri occhi, sarà aria leggera, sarà aria pulita. Gusterò fame e silenzio, mi vestirò di freddo, paura e solitudine, ma sarà la solitudine dell’esser soli e non quella crudele dell’essere in più. I piedi assaggeranno terra sconosciuta, le gambe si stancheranno sulle salite e riposeranno lasciandomi cadere su spiagge lunghe. Raserò i miei capelli e attenderò la rigenerazione del corpo: voglio cellule nuove che non ti conoscano. Ho bisogno di sentirmi libera dai ricordi, affrancata da ogni schiavitù. Passeranno ore giorni settimane mesi, poi un’alba dorata indiscreta mi verrà a cercare, i raggi del sole mi solleticheranno il viso e un soffio di vento mi sussurrerà: è il Giorno, quello che attendevi, sei nuova!
Sono stufa di tutte quelle persone che non hanno altro da fare, che stare lì a criticare tutto ciò che uno fa, solo perché a loro non piace. Per tutta questa gente ho imparato a dire: me ne frego e vado avanti per la mia strada!
Sono le parole semplici che donano l’infinito.
Parole e Pensieri prendono forma e colore, solo se il Sentimento è loro complice.
E anche oggi, come ogni giorno, mi guardo allo specchio, e mi domando: che succederà?
Mai ci fu più dolce e ambita sofferenza dell’amore di colei che tutto ha, ma nulla possiede.
Tu non mi tocchi con l’anima, è stato questo il mio sbaglio:non dare la giusta importanza a questa cosa.Tu mi tocchi con la pelle, col tuo esistere e importi. Tu mi guardi e mi tocchi perché io sono altro da te, non perché io sono me. Potresti sostituirmi e sarebbe uguale, per te, e sarebbe meglio per me. Quindi me ne vado. Me ne vado da sola, ché sola sono e sola ero, ma non lo capivo e se lo capivo non lo accettavo e giustificavo me e salvavo te. Me ne vado e non so dove e non m’importa e si vedrà. Vedrò cieli stranieri forse scuri forse chiari, annuserò l’aria di altri luoghi e di altri occhi, sarà aria leggera, sarà aria pulita. Gusterò fame e silenzio, mi vestirò di freddo, paura e solitudine, ma sarà la solitudine dell’esser soli e non quella crudele dell’essere in più. I piedi assaggeranno terra sconosciuta, le gambe si stancheranno sulle salite e riposeranno lasciandomi cadere su spiagge lunghe. Raserò i miei capelli e attenderò la rigenerazione del corpo: voglio cellule nuove che non ti conoscano. Ho bisogno di sentirmi libera dai ricordi, affrancata da ogni schiavitù. Passeranno ore giorni settimane mesi, poi un’alba dorata indiscreta mi verrà a cercare, i raggi del sole mi solleticheranno il viso e un soffio di vento mi sussurrerà: è il Giorno, quello che attendevi, sei nuova!
Sono stufa di tutte quelle persone che non hanno altro da fare, che stare lì a criticare tutto ciò che uno fa, solo perché a loro non piace. Per tutta questa gente ho imparato a dire: me ne frego e vado avanti per la mia strada!
Sono le parole semplici che donano l’infinito.
Parole e Pensieri prendono forma e colore, solo se il Sentimento è loro complice.
E anche oggi, come ogni giorno, mi guardo allo specchio, e mi domando: che succederà?
Mai ci fu più dolce e ambita sofferenza dell’amore di colei che tutto ha, ma nulla possiede.