Fabio Marinaro – Vita
Dammi la tua fragilità, io ti darò la mia, poi sarà quel che sarà.
Dammi la tua fragilità, io ti darò la mia, poi sarà quel che sarà.
Il dolore è inevitabile, la sofferenza opzionale.
Tante persone faranno ingresso nella nostra vita. Alcune saranno ricordi che rimarranno eterni, altre svaniranno dalla nostra mente come fumo. Un va e vieni continuo di gente che ci permetterà di valutarne l’importanza. Solo chi resta apprezzandoci nel bene e nel male, è degno di un nostro pensiero.
Meglio essere l’ultimo che l’ultimo essere.
L’unica speranza che mi rimane è quella di vivere.
La mente e piena di labirinti in pochi casi riusciamo a trovare la strada giusta, ma quando la troviamo i pensieri che ne vengono fuori sono come la mano di una giovane amante che ci apre gli occhi con dolcezza.
Non mascherarti dietro la parola “vita”. Bevi dalla sorgente della speranza e crea la vita. Quella vera. Quella fatta di cose concrete. Quella che non deride l’intelligenza e loda l’ipocrisia. Crea la vita. Quella vissuta sulla tua pelle! Non nasconderti dietro falsi intenzioni. Spalanca le porte al reale e a ciò che è importante per te e per gli altri. Non sbirciare dalle serrature, dagli angoli spinosi delle convenienze. Sii luce nel buio. Sii padrone della tua vita, non schiavo delle abitudini degli altri. Estrapola dal tuo sogno non solo i discorsi fatti, ma anche le sensazioni e tutte quelle richieste che danno battito e vita a ciò che sei. Proietta nel tuo mondo la consapevolezza che la vita si chiama così perché è come un giardino: se non annaffiato nel modo giusto “inevitabilmente” perde vigore e nell’indifferenza muore.