Fabio Piscicelli – Scienza e tecnologia
Se i numeri non hanno memoria, perché tocca a noi ricordarcene?
Se i numeri non hanno memoria, perché tocca a noi ricordarcene?
E il peggio è che, tutto quello che scopro, devo gridarlo intorno. Come un amante, come un ubriaco, come un traditore.
Fra un po’ non ci sarà più niente da scoprire.
Anche se un giorno la scienza riuscisse a spiegare tutto, ci sarebbero comunque credenti in Dio, perché ciò che spinge gli uomini a credere in questo essere immaginario non sono i vuoti della scienza, ma il bisogno infantile di sentirsi creati e amati da qualcuno, di essere stati scelti per uno scopo superiore.
Quando un luminare appare spesso nei programmi televisivi, la sua figura sbiadisce e scolora per alcuni, preoccupati di trovare delle falle nelle linee base del suo pensiero, mentre altri, soffocata qualsiasi spinta critica, scelgono una perpetua celebrazione.
Noi scienziati crediamo che ciò che noi e i nostri simili faremo o non faremo entro i prossimi pochi anni determinerà il destino della nostra civiltà. Consideriamo perciò nostro dovere spiegare infaticabilmente questa verità, aiutare la gente a rendersi conto di tutto ciò che è in giuoco, e lavorare, non per mettere in pace la coscienza, ma per la comprensione e per un accordo finale fra popoli e nazioni che sono su posizioni divergenti.
Per fortuna i dieci comandamenti non tengono conto dei peccati che le nuove tecnologie ci offrono.