Fabio Privitera – Ricordi
Dei ricordi restano più gli odori, a volte, che le parole.
Dei ricordi restano più gli odori, a volte, che le parole.
Quel paese sarà sempre nell’animo della mia esistenza; ha accompagnato la mia infanzia nel ricordo dei miei pensieri: ho giocato, sono caduta, mi sono rialzata; è ancora là, dove mi porta il battito del cuore.
I ricordi sono profumi di malinconia, e se siamo fortunati odorano di felicità.
Non sono nient’altro che un’insignificante carcassa di carne e ossa che giace distesa su un cumulo di frantumati ricordi Scombussolata dalla mia resa affondo il mio viso nel cuscino percependo solo rumori sordi, udendo lo spezzarsi di me scuoto questo contenitore di disgrazie ma, a nulla serve, non perdo percezione la mia mente è in azione sveglia, pronta alla prossima sfilza di lame, le visioni di noi mi squartano la mente ma, ormai sono sola e intorno a me non c’è+ più niente.
Fino a quando si lascia in sospeso qualcosa, il passato non potrà mai divenire passato.
Guardare foto mi fa male. I ricordi fanno male. Quelli brutti perché rammentano il dolore subito, quelli belli perché rammentano il tempo andato. Vorrei passare oltre, ma sono ipnotizzata dalle immagini del trascorso, e più le guardo più mi si stringe il cuore e le lacrime si fanno strada corrodendo gli occhi.
E all’improvviso ero li, come da bambina, davanti a quella scuola. Non c’erano le voci di sottofondo, solo il silenzio e il ricordo, ma sorridevo!