Fabio Privitera – Silenzio
Un liquido silenzio mi dimora il petto in attesa che venga liberato, sia che esso diventi un bisbiglio a fil di voce o l’urlo di chi non voleva più star dentro, alla mercé di un pensiero.
Un liquido silenzio mi dimora il petto in attesa che venga liberato, sia che esso diventi un bisbiglio a fil di voce o l’urlo di chi non voleva più star dentro, alla mercé di un pensiero.
Tra le fiamme dell’inferno io mi farò largo se dovesse giovarmi ad avere sulle labbra l’eterno del tuo sapore, tanto più che l’inferno che vivo nell’averti lontana non potrebbe essere.
Silenzi vissuti, respirati. Complici di pelle sfiorata, un laccio stretto al cuore, nel frammento di un respiro. Un volo eterno nell’anima.
Si desidera il silenzio e ci si nasconde nelle parole.
Quali assi ci saranno tra le carte dell’imprevisto? Non importa saper giocare in fondo, ma improvvisare è fondamentale per poter rischiare e vincere la propria scommessa.
Non sempre riusciamo a farci capire, spesso fraintendiamo ecco perché allora esistono i silenzi, loro non mentono mai.
Siamo diventati cosi abitudinari nel vomitare parole prive di valore, luce e profondità. Imparare a tacere è la vera sapienza.