Fabio Privitera – Stati d’Animo
L’ovvio passa in secondo piano quando è l’apparente ad essere gradevole agli occhi.
L’ovvio passa in secondo piano quando è l’apparente ad essere gradevole agli occhi.
Arrivare con la propria unica moglie a baciare pronipoti è iper-gratificante.
Non è bello ricordarsi dell’altro solo quando mi fa comodo. Non è bello ricordarsi dell’altro solo al bisogno mio. Non è bello ricordarsi dell’altro solo per convenienza. Non è bello considerare l’altro come una “ruota di scorta”. Non è bello ignorare l’altro, e cercarlo solo quando non ho trovato risposte altrove. Non è bello contattare l’altro solo perché mi potrebbe aiutare. E se l’altro facesse lo stesso?
Cercando la felicità della mia infanzia ho trovato la disperazione di non poterla riavere.
La mezzanotte stava arrivando ed il nuovo anno mi stava già sulle palle.
Non ci ho mai tenuto tanto al mangiare. Lo so che tanta gente va pazza per il cibo. A me invece il cibo mi annoia. Il liquido mi va giù bene, le cose solide mi s’impongono.
Si può passare la giovinezza, nomadi, nelle camere d’albergo, in attesa dell’ignoto, alla ricerca dell’impossibile, in agguato della bella sconosciuta; ci si può inebriare a tutti i profumi, stordire a tute le musiche… Ma giungendo al passaggio a livello della maturità si sente il bisogno di piantare i chiodi nelle pareti di una piccola casa nostra, si pensa con desiderio a un sano profumo di caffè tostato e alla musica di una macchina da cucire.