Fabio Spallanzani – Ipse dixit
Mi devo consultare con uno che ne sa più di me… praticamente con Dio.
Mi devo consultare con uno che ne sa più di me… praticamente con Dio.
…La sua bellezza esuberante e il suo sentire ingenuo agivano ognuno per conto proprio. Le pareva di essere una bambina inserita in un gioco di adulti, e che non le appartenesse. Ma il fisico prorompente urlava più forte della dolce ingenuità, recitava di una donna spregiudicata, opulenta, scandalosamente esuberante. Quanto forte era il contrasto tra quel corpo e il suo sentire. L’unica emozione fisica che conoscesse era quella strana tensione del ventre, palese denuncia di attrazione erotica, quando le piaceva qualcuno.
Sono una donna che è stata infedele a milioni di uomini.
Io ho voluto bene al pubblico italiano e gli ho dedicato inutilmente cinque anni della mia vita. Faccio questo non perché sono stanco della vita (tutt’altro) ma come atto di protesta contro un pubblico che manda “Io tu e le rose” in finale e una commissione che seleziona “La rivoluzione”. Spero che serva a chiarire le idee a qualcuno. Ciao. Luigi.
Forse tutto sta nel non aspettarci di più di quel che ci arriva.
Mi hanno detto: come puoi avere dentro il mare tu che hai sempre vissuto in città?Ho risposto: il cielo non smette mai di esserci anche in una grande città.
Mi sveglio a mente serena, contemplo il divenir prosastico d’una natura imberbe sprofondando come di consueto in un greve prolasso analitico.