Fabrizio De André – Ricordi
Quando riascolterò il vento tra le fogliesussurrare i silenzi che la sera raccoglie.
Quando riascolterò il vento tra le fogliesussurrare i silenzi che la sera raccoglie.
Un giorno ti scriverò allegra come il sole quando attraversa la finestra dandoti un bacio.
Faccio in modo che il passato mi preceda, perché così posso ancora sognarlo, non per com’è stato, ma per come avrei voluto che fosse.
Ho steso i ricordi ad asciugare, ma la pioggia è sempre lì in agguato e li bagna ancor prima di riporli nei cassetti.
E adesso imparo un sacco di cose in mezzo agli altri vestiti uguali, tranne qual è il crimine giusto per non passare da criminali.
Benedetto Croce diceva che fino a diciotto anni tutti scrivono poesie e che, da quest’età in poi, ci sono due categorie di persone che continuano a scrivere: i poeti e i cretini. Allora, io mi sono rifugiato prudentemente nella canzone che, in quanto forma d’arte mista, mi consente scappatoie non indifferenti, là dove manca l’esuberanza creativa.
E’proprio lì che ti ho ritrovatain una foto in bianco e nerosu una strada anticae tu ritratta felicenella tua vita semplice e umile.Sei la mia improntala mia linfa, la mia originedi te ricordo ancora la vocei tuoi insegnamenti, la tua umiltàmolti vedono in me tanto di tee io ne sono onoratalo sento adesso e lo sentiròper sempre che il mio cuore ti appartiene.