Fabrizio De André – Tristezza
E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà.
E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà.
Si è sempre un po’ soli dentro. Un po’ vuoti. Un po’ persi. Un po’ insoddisfatti. Un po’ tristi.
Mamma in quel tuo ultimo respiro c’era tutto il bene che io porto dentro.
Seduto dentro la malinconica assenza… nel dolce tormento, il mio cuore piange… attraversando quei ricordi di Te.
E quelle rose che non sono fiorite, ti hanno lasciato solo tante spine e tante ferite.
La felicità è così confusa, eppure l’infelicità è così chiara.
Non provo più niente. Sto diventando impassibile, non riesco più a sentire qualche emozione che mi provochi un brivido, un sorriso. È mortificante come sto buttando una vita così breve, ed è ancora più dolente sapere che non avrò un’altra possibilità, che sto sprecando la mia unica esistenza in questo corpo inadeguato, nei miei pensieri più futili e depressi ci passo momenti interminabili e lenti che mi fanno rendere conto che non c’è più tempo per uno sbaglio come me. Che sono come una macchia d’inchiostro su una camicia bianca, terribilmente fastidiosa. Tutti preferiscono non averla fra i piedi.