Fausto Bertinotti – Politica
Vado nei salotti come vado nelle piazze o in Parlamento: per affermare ovunque il diritto all’alterità della sinistra antagonista.
Vado nei salotti come vado nelle piazze o in Parlamento: per affermare ovunque il diritto all’alterità della sinistra antagonista.
Le regole da rispettare sono strettamente in mano al nessuno di turno. I candidati all’ottava elezione fanno fuoco e fiamme, accendono gli entusiasmi di parenti e clienti. Una nuvola anarchica sta sopra al comizio di piazza, sistema antincendio organizzato dall’alto, quindi sicuro. Stivali prodotti in cina da una ditta italiana con dentro gambe europee con mente tedesca sorvegliano attentamente le piazze. Hanno pastrani grossi con gradi che non si vedono. Sono pronti ad aprirli all’occorrenza mostrando a seconda del bisogno qualche carota e molti bastoni, perché secondo studi molto seri è più di bastoni che di carote che abbiamo bisogno.
In questo paese dove tutti rivendicano i propri diritti ma nessuno conosce i propri doveri…
Molto raramente i tiranni sono così grandi da rendere famosi i loro giustizieri.
Quando in un piccolo Stato si diffonde l’abitudine di condannare senza sentire, di applaudire un discorso dettato dalla passione, quando vi si dà il nome di virtù all’esagerazione ed al furore, e si accusa di delitto la moderazione e l’equità, allora quello Stato sta per cadere in rovina.
Questo stato è servo di chi gli serve e padrone di chi ne ha bisogno.
I politici sono sempre pronti a chiedere le dimissioni degli avversari. Il paese invece da tempo vorrebbe le dimissioni di tutti loro.