Federica Bosco – Figli e bambini
“Non se ne parla nemmeno!”, disse mio padre.”Perché?””Perché sei stata bocciata!”.”Ma è stato due anni fa!”.
“Non se ne parla nemmeno!”, disse mio padre.”Perché?””Perché sei stata bocciata!”.”Ma è stato due anni fa!”.
Li abbiamo cresciuti dentro di noi, sentiti muovere, sofferto nel dar loro la vita. Abbracciati, amati incondizionatamente. Abbiamo insegnato loro la via, ma loro hanno scelto la strada. Lacrime che cadono dagli occhi nei ricordi della prima volta che hanno detto mamma. Ora resti al loro fianco in silenzio, segui le loro orme senza far rumore, sei l’ombra che li accompagnerà per l’eternità, le braccia pronte ad accoglierli quando la vita li metterà alla prova. Ma sono liberi, perché tu donasti loro la vita, ma sei destinata a farli volare senza catene!
“Sai che cosa mi ha detto una volta la mamma?” Il modo in cui pronuncia mamma, come se non l’avesse tradita, mi fa digrignare i denti. “Ha detto che c’è un po’ di male in ognuno di noi e che il primo passo per amare un’altra persona è riconoscere lo stesso male in noi stessi per poterla perdonare”
Mamma e papà: amiamo la loro presenza, impariamo i gesti della vita. Arriverà quel giorno che resterà solo il profumo dei ricordi guardando quelle sedie vuote.
Da grande voglio fare il bambino, per conservare una parte che lasci sempre spazio all’entusiasmo, che non lo perda mai, per continuare a pungermi con le rose senza mai la paura di toccarle. Alla felicità ci si arriva navigando fra le nuvole ma senza sottovalutare la forza delle braccia, la forza del desiderio. Ci vuole applicazione.
Ma quanto possono essere cretine le donne? No, sinceramente. E il peggio è che finché non ci sbattono la faccia non ci credono.
Ciao papà, è la stessa ora, lo stesso giorno, lo stesso mese di quella mattina soleggiata di 24 anni fa, ricordi? Sei andato via senza dir nulla, sei sempre stato uomo di poche parole, ma che pesanti saggezze contenevano e materializzavano onore. Sono corso da te con ogni mezzo infagottato da quella ridicola divisa, impaurito. Non mi hai aspettato, volevo dirti che non ero arrabbiato con te, avevo capito che eravamo sopratutto amici, che ti amo. Ciao papà, tanto lo so che stai scherzando, ti vedo sai a volte di notte in corridoio che sorridi…