Federica Bosco – Viaggi e vacanze
“Indovina!”.”Cosa?””Andiamo a Cuba dopodomani con un last minute!”.”Ma è fantastico!”, urlai e mi misi a saltellare di gioia.
“Indovina!”.”Cosa?””Andiamo a Cuba dopodomani con un last minute!”.”Ma è fantastico!”, urlai e mi misi a saltellare di gioia.
Non siamo più all’asilo, dove se qualcuno ti dà una spinta vai a piangere dalla maestra. Questa è la vita e nel novantanove per cento dei casi, in quello che la gente non c’è proprio niente da capire.
Amo il Quebec è la mia casa. Quando sto via per un certo periodo mi manca veramente. I miei amici, la mia terra, la mia casa e mi manca tutto ciò che fa di noi quelli che siamo. Siamo un popolo davvero distinto, non per quello che diciamo o facciamo. Solo noi parliamo di cose che capiamo noi soltanto, così solo la gente di qui può realmente parlare con me, solo la gente del posto riesce davvero a parlare con me, con le nostre parole, il nostro humor, i nostri pensieri, la nostra cultura. Non posso trovare questo da nessun’altra parte.
Per la stessa ragione del viaggio, viaggiare.
I piccoli tram si inerpicano nervosi lungo le salite.Dal mare si sale in collina poi si ridiscende verso il centro. Tutto è molto familiare ma non rientra nel già visto. La varietà stilistica crea armonie e dissonanze. Il linguaggio è caldo e immediato. Lisbona mi avvolge.
Perché invece di tramare e costruire trappole, guastandosi il fiele, non si fanno una bella sniffata? Pace, amore, sesso, rock ‘n roll e neve.
Tanto eran fitti gli alberi che non si vedeva altra cosa se non la terra dove poggiavamo i piedi e porzioni di cielo alzando lo sguardo, alberi così alti che, arrampicandosi fin sulla cima, non si udiva dove una pietra cadesse.