Federica Maneli – Acqua
Piove. Le gocce di pioggia si schiantano sulla pelle come spine cadute dal cielo.
Piove. Le gocce di pioggia si schiantano sulla pelle come spine cadute dal cielo.
L’uomo che ha visto il mare non sa più pensare ad altre acque.
Io rifletto.La ricerca della profondità è affascinante, abissi infiniti, scuri fondali, elettriche acque e più ci si inabissa, più la meta sprofonda tra i mille se della mente.A volte ciò che cerchiamo galleggia e lo notiamo tremolante solo riemergendo dal blu.Io riflesso.
I silenzi dell’afasico, come sassi si inabissano in profondità nell interlocutore,le parole del magniloquente, come pagliuzze, solo superficialmente lo toccano.
La terra possiede in proporzione tanta acqua quanto ne possiede il nostro corpo.
Le donne. Il mare sembrava, tutto d’un tratto, averle aspettate da sempre. A credere ai medici, stava lì, da millenni, perfezionandosi pazientemente, nell’unico preciso intento di offrirsi come unguento miracoloso da offrire alle loro pene, dell’animo e del corpo. Così come andavano ripetendo in salotti impeccabili, a mariti e padri impeccabili, gli impeccabili dottori, sorseggiando tè, e misurando le parole, per spiegare, con paradossale cortesia, che lo schifo del mare, e lo choc, e il terrore, era, in vero, serafica cura, per sterilità, anoressie, sfinimenti nervosi, menopause, sovraeccitazioni, inquietudini, insonnie. Ideale esperienza per sanare i turbamenti della giovinezza e preparare alla fatica dei muliebri doveri. Solenne battesimo inaugurale di giovinette divenute donne.
Io liquido volo.