Il troppo stanca. Quelli troppo belli per esempio, con il naso perfetto, le labbra giuste, il fisico impeccabile gli occhi fantastici stancano. Perché col passare del tempo sono le cose buffe a piacerci di più: il naso a patata, lungo, storto; i nei sul viso, le lentiggini, il dente spezzato, e le orecchie a sventola. Sono i difetti a renderci veramente amabili.
La definizione della saggezza non è guardare solo ciò che vede l’occhio, ma sentire nell’anima. Ciò che è non è visibile agli occhi!
Certa gente sostiene che la fastosità è l’opposto della povertà. Non lo è. È l’opposto della volgarità.
Ci sono persone che meritano rose e ricevono spine. Altre, cui le rose nascono spontaneamente in giardino, neppure si accorgono dell’incanto dei colori e la delizia dei profumi.
La vera causa della lontananza è l’assenza della presenza.
Non è la età che ci rende più saggi, è la esperienza nel vissuto, nella sofferenza, nel dolore, nella vita fatta con tanti sacrifici.
Sarà forse una assurda battaglia ma ignorare non puoi, che l’assurdo ci sfida per spingerci ad essere fieri di noi.