Federica Maneli – Morte
Morirò con la penna tra le mani e quintali di sogni scritti, ma mai vissuti.
Morirò con la penna tra le mani e quintali di sogni scritti, ma mai vissuti.
Il terrore della morte è dovuto all’incertezza di ciò che ci attende. La risposta è semplice e tranquillante: esattamente la medesima situazione di prima che fossimo.
Piove. Le gocce di pioggia si schiantano sulla pelle come spine cadute dal cielo.
Non voglio credere che dopo non ci sia niente, cosa ho vissuto a fare, perché soffrire, qual è lo scopo di accapigliarsi tanto, di amare, odiarsi e uccidere per questa vita relativamente breve e inutile, se tutto quello che abbiamo fatto non ha uno scopo.
Nella vita l’unica cosa certa è la morte, cioè l’unica cosa di cui non si può sapere nulla con certezza.
Il giorno della mia morte vorrei che la mia anima diventasse cieca… per non vedere le loro lacrime.
Per quasi tutto il genere umano la morte e l’immortalità sono materia di debole e rara curiosità. Pochissimi uomini passeggiano fissando il cielo, e vivono pensando alla morte.