Federico Bellandi – Vita
“Siamo troppo diversi, non poteva funzionare”. Se ancora non lo avete detto alla vita, la situazione non è poi così tragica.
“Siamo troppo diversi, non poteva funzionare”. Se ancora non lo avete detto alla vita, la situazione non è poi così tragica.
La vita drittta è solo in apparenza la più veloce, perchè in verità nasconde insidie. La vita storta è solo in apparenza la più lunga, perchè permette di trovare quesi giusti appoggi che consentono il compimento.
La vita è un percorso, un viaggio, un continuo cammino verso la conoscenza del proprio io.
“Esperienza” è quasi sempre sinonimo di “corazza”. Questo ovviamente assume una valenza tanto positiva quanto negativa. Ma ogni cosa nella nostra esistenza ha le sue due facce. La corazza rende forti, ci prepara con discreto anticipo a riceve i colpi o addirittura ci spinge a trovare in tempo la traiettoria per evitare che quell’imprevisto o problema si verifichi. Ma sfuggire la probabilità che qualcosa accada implica anche evitare fin dal principio di fare alcune scelte. Può manifestarsi sotto forma di una specie di preclusione a priori. Ma ritengo sia normale. Il “lanciarsi in ogni esperienza impulsivamente” il più delle volte è riconducibile proprio all’inesperienza.
La felicità è un battito di cuore, è un’emozione dell’anima, è il colore dei pensieri, è un’abito mentale che s’indossa. Essere felici è una scelta, è accettare quel che la vita ci riserva, è prendere il meglio di ogni cosa, è lasciare sempre uno spiraglio aperto alla speranza, è vivere, giorno per giorno, con ottimismo e entusiasmo.
Molto spesso la considerazione non è volta alle capacità dell’individuo ma solo al ruolo che svolge.
Vivere nel mondo senza avere consapevolezza del suo significato è come vagabondare in un immensa biblioteca senza neppure toccare un libro!