Federico Cerniglia – Vita
Un attimo può cambiarti la vita, migliorandola o distruggendola.
Un attimo può cambiarti la vita, migliorandola o distruggendola.
Vorrei formattare il disco rigido della mia esistenza, per riscriverne una diversa.
Se hai trovato una risposta a tutte le tue domande, vuol dire che le domande che ti sei posto non erano giuste.
Il tempo non si ferma ad ammirare la gloria: se ne serve e passa oltre.
La vita è piena di domande e poche risposte in un lungo discorso, dove le virgole e i punti li mette l’uomo per darle un senso.
La vita è come una lungo binario da percorrere. Le stazioni su quel binario sono le tappe della vita stessa.Una persona può scegliere di restare sempre alla prima stazione perché la soddisfa, senza rischiare di andare in quella successiva che potrebbe essere peggiore e non migliore.Ma restare la vita intera nella stessa stazione perché ci soddisfa è vivere? Io credo di no.Credo che vivere sia percorrere questo binario fino a che avremo la forza di percorrerlo, sapendo che non si arriverà mai alla fine ma solo alla stazione successiva.Non vi è così un giorno uguale all’altro, non vi è un giorno che non possa regalarci un sorriso.Quel tratto di binario tra una stazione all’altra rappresenta la nostra volontà di cambiare in meglio, anche se non sempre ci riusciamo e così ci spostiamo da una bella stazione a una stazioncina di periferia malconcia.Percorrendo il binario ci prendiamo un rischio; ma è percorrendo il binario che noi viviamo davvero.
Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca. Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle. Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano. Considero valore quello che domani non varrà più niente, e quello che oggi vale ancora poco. Considero valore tutte le ferite. Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordarsi di che. Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato. Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia. Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore. Molti di questi valori non ho conosciuto.