Federico Moccia – Ipse dixit
Quando sarò grande recuperò con i critici facendo un libro e un film di quelli che piacciono a loro, per adesso faccio quelli che piacciono ai lettori e ai giovani.
Quando sarò grande recuperò con i critici facendo un libro e un film di quelli che piacciono a loro, per adesso faccio quelli che piacciono ai lettori e ai giovani.
– Ma la vita vera è un’altra! Mica esiste che una rinunci così al suo amore!- E chi te lo dice? Nessuno te lo dice… è il bello dei film. Sono ipotesi, sono quello che a volte non si riesce a vivere davvero.
Ma che centra, mica puoi sapere come va dopo… l’importante è amarsi e basta, no? Senza ipotecare il futuro.
Quando salgo sulla moto ormai è il tramonto. E proprio in quel momento la vedo tornare. Gin. Con la sua guida veloce, cosi come è lei. Segue la curva con la testa, canticchia la canzone che sta ascoltando in quel momento. Chissà qual è. Ma sembra di nuovo allegra. Come sempre. Come l’avevo lasciata. Bella del suo sorriso, della vita che ha, dei segni che rincorre, dei limiti che non conosce. Libera. Libera da tutto quello che non le interessa e anche di più. E allora mi allontano cosi, vedendola stupita, mentre sorride. E sono felice. Come non ero da tanto… Colpevole solo di quella scritta. Immensa. Su tutto il suo palazzo di fronte. Splendida, diretta, vera. E ora non ho più dubbi. Non ho rimorsi, non ho più ombre, non ho peccato, non ho più passato. Ho solo una gran voglia di ricominciare. E di essere felice. Con te Gin. Sono sicuro. Si, è proprio così. Vedi, l’ho anche scritto. Ho voglia di te.
Dietro le calunnie miei confronti c’è un progetto eversivo.
Massi mi abbraccia e mi stringe forte. Poi si allontana un po’ da me e scuote la testa e mi guarda divertito della mia follia d’amore.”Tu sei tutta pazza”.”Sì… pazza di te”.
La favola è Poesia e se l’uomo la perde è irreparabilmente perso come uomo.