Federico Tetsuya – Social Network
Facebook è solo la porta che ti fa accedere alla depressione.
Facebook è solo la porta che ti fa accedere alla depressione.
C’è qualcosa che non si può studiare sui libri e venir capito, è qualcosa di così raro che risiede solo nei cuori di poche persone, cura ogni dolore di tutti quelli che lo trovano ed ha una potenza infinita. Per questo voglio una persona come te nella mia vita, perché forse possiamo aiutarci a trovare quella cosa che forse esiste, in un mondo superficiale dove chi mostra i propri sentimenti è considerato strano, debole e triste, mi hai dato la speranza che una persona diversa come te esiste.
Facebook non è ancora stato acquistato da Mediaset, quindi i dati sono veri.
Mi piace la gente che saluta anche se non è tua amica, mi piace la gente che, anche se si trova in una community, ha il tempo di lasciare un saluto, mi piace la gente che risponde ai saluti, mi piace quando per tutta questa gente, non c’è diversità, che per tutta questa gente tutti siamo uguali, mi piace e sono contenta che non tutti siano senza educazione.
Premetto che ogni persona potrebbe essere unica. Mi chiedo il motivo per cui copiano da altri. Ogni persona potrebbe rendere il proprio blog, il proprio profilo, la propria pagina speciale, invece copiano quasi tutto, cambiando al massimo la foto. Il risultato di questo modo di essere fa sì che quando hai letto cinque pagine, puoi evitare di andare a leggere le altre, perché sono tutte uguali. Abbiate il coraggio di manifestare quello che siete a chi legge quello che scrivete: avrà una vera motivazione per tornare nella vostra pagina, perché gli date emozioni.
Siamo la generazione che non riesce a guardarsi negli occhi dal vivo, ma poi scriviamo poesie d’amore su whatsapp.
Mi sto accorgendo quanto un social come Facebook rispecchi la società in cui cerchiamo di vivere, una società fatta di apparenza, superficialità, ipocrisia e cattiveria gratuita, tanta gente con tanto di firme cucite addosso, un’imbecillità da Guinness dei primati e cattivi come il fiele. Ma cavoli: “Lei non sa chi sono io giusto?” Beh, no non lo so e vivo benissimo senza saperlo.