Fëdor Michajlovic Dostoevskij – Religione
Non è che io non accetti Dio, Alësa; soltanto, gli restituisco rispettosamente il biglietto.
Non è che io non accetti Dio, Alësa; soltanto, gli restituisco rispettosamente il biglietto.
La cristianità è una buona notizia, non un buon consiglio.
Ahimè! Quante volte, per non dire sempre, mi tocca dire a Dio giudice, con Mosè: “o perdona questo popolo o cancellami dal libro della vita”.
La religione è la matematica dei poveri di spirito.
La croce è l’albero della vita.
Ci sono tesori che possediamo senza saperlo, tesori che non si toccano e non si vedono e che nessuno può rubarci. La fede è un immenso tesoro privato, salvo da ogni tassa, libero da ogni confine, fonte di speranza e salvezza per l’anima, costruttore di ponti tra i cuori, creatore di compassione e carità. Se imparassimo ad investire su questo tesoro, saremmo tutti ricchi di pace e amore.
Dio ama chiamarci “pecorelle” come una madre chiama suo figlio con i nomi più intimi.