Ferdinando Elia – Tristezza
Spesso finiamo nel credere a tutto e tutti tranne che a noi stessi.
Spesso finiamo nel credere a tutto e tutti tranne che a noi stessi.
Le parole fanno male, il dolore che possono infliggere certe parole è peggiore di quello che potrebbe provocare uno schiaffo in faccia, ed incassarle da chi pensavi ti fosse amico è ancora peggio.
De-pensarsi… finché non vi sia più nulla di sé e tutto si perda nel vento e nel sole, nulla, tranne un piccolo punto di dolore.
Non ricordare, perché se ricordi piangi.
– “Fosse stato un film, sarebbe stato tutto più facile, forse anche più banale e scontato. Il lieto fine in sé forse è banale. Perché la gente si emoziona più soffrendo, che cibandosi di felicità. Perché la felicità, anche se plastificata, spaventa. È qualcosa di ignoto, un terreno sconosciuto per tutti.Nella delusione, nel dolore, nel vedere l’eroe sconfitto, la bella che muore, invece, tutti riescono a leggere qualcosa di se stessi.”- “e qui, per noi, ora… cosa c’è?”- “c’è che dopo una cosa così… o è per sempre, o è un addio.”Lei annuì, ma non lo guardò. Alzò le spalle, si voltò:- “In fondo, anche un addio è per sempre… no?”Calano le luci.Titoli di coda.Sipario.
La malinconia è sorella piccola della tristezza e la sorella grande della solitudine, un parentado poco invidiabile.
Le cose belle svaniscono semplicemente perche non sappiamo afferrarle e stringerle.