Fernando Pessoa – Amico
Vasto mare, mio rumoroso amico d’infanzia che mi dai riposo e mi culli perché la tua voce non è umana e non può un giorno bisbigliare a orecchie umane le mie debolezze.
Vasto mare, mio rumoroso amico d’infanzia che mi dai riposo e mi culli perché la tua voce non è umana e non può un giorno bisbigliare a orecchie umane le mie debolezze.
Amico mio si dice con troppa facilità, si dice spesso dopo un abbraccio, dopo qualche caffè bevuto insieme, dopo un attimo che credi sia stato di lealtà. Poi passa il tempo e quell’abbraccio si fa sempre più freddo, il caffè lascia un sapore amaro. Sì, amico è una parola impegnativa, è un patto che si firma con l’anima, un impegno d’affetto sincero, un vissuto che dura più “di un attimo”.
Non fare grandi cose per un amico, perché essere un amico è già una cosa…
Voler bene in modo speciale, a quello che reputiamo un amico, è anche, saper comprendere…
Amico mio,Ti ho sempre voluto bene, mi sono sempre fidato di te…, ma in tutti…
Un aiuto: reprimere il proprio dolore per aiutare un amico nel suo è il regalo…
Le persone speciali restano tali anche quando se ne vanno.