Fernando Pessoa – Amico
Vasto mare, mio rumoroso amico d’infanzia che mi dai riposo e mi culli perché la tua voce non è umana e non può un giorno bisbigliare a orecchie umane le mie debolezze.
Vasto mare, mio rumoroso amico d’infanzia che mi dai riposo e mi culli perché la tua voce non è umana e non può un giorno bisbigliare a orecchie umane le mie debolezze.
Credi sempre a tutto, al nemico, all’amico, al conoscente a al deficiente. Lascia che la verità degli altri ti scivoli lentamente dalle orecchie alle vie urinarie e finisca nell’unico posto dove è possibile conservarla: nella bianca porcellana di un wc.
L’amico è colui che considera i tuoi problemi, suoi…
L’amico è colui che se lo incontri e non vi scambiate nemmeno una parola, dopo pensi che è la migliore conversazione mai fatta!
Anche quando un amico fa qualcosa che non ti piace, continua a essergli amico.
Un amico vero non lo perdi se non lo senti un giorno, e nemmeno se non lo senti per un mese. Un amico vero sa rispettare i tuoi silenzi, perché capisce il tuo stato d’animo. Un amico vero sa esserci se ne hai bisogno e sa come prenderti per aiutarti a rialzarti, perché sa che tu per lui faresti lo stesso e senza chiederlo nemmeno. Un amico vero ascolta i tuoi segreti e li conserva per se, perché sa che ti ferirebbe se così non fosse. Un amico vero non ha bisogno di spiegazioni sul tuo comportamento a volte incomprensibile, perché sa che nemmeno tu sei perfetto e non ti giudica mai. Ti porta a vedere le cose in un’ottica diversa se vede che sbagli. Cerca di correggerti, ma lo fa per il tuo bene perché non vuole vederti soffrire. Un amico vero non chiede nulla e se lo stai pensando, chiamalo perché anche un amico vero ogni tanto ha bisogno di sentirselo dire, che è un amico vero.
E vaffanculo amico… ti sei fottuto la vita in una sera d’inverno, in mezzo alla neve, tu e la tua dannata eroina… vaffanculo! Ti sei fottuto la vita ma hai fottuto anche noi… perché sai, non si muore subito ma un po’ per volta, ogni volta che un amico ci lascia.