Fernando Pessoa – Anima
La mia anima è una misteriosa orchestra; non so quali strumenti suoni e strida dentro di me: corde, arpe, timpani e tamburi. Mi conosco come una sinfonia.
La mia anima è una misteriosa orchestra; non so quali strumenti suoni e strida dentro di me: corde, arpe, timpani e tamburi. Mi conosco come una sinfonia.
Le lacrime sono la sorgente dell’anima, senza di loro potrebbe inaridire.
Ci sono sguardi che non lasciano traccia, altri che accarezzano leggeri per poi eclissarsi nell’oblio… e poi ci sono quelli che tagliano come lame, quelli che penetrano la carne e arrivano all’anima, la scrutano, l’abbracciano, la graffiano, incidendola ed imprimendone il loro passaggio in modo indimenticabile.
Le piccole carezze del cuore sono quelle che ti sfiorano appena eppure, riescono a trapassare il corpo depositandosi nell’anima.
Ci sono i giorni che fisseranno un ricordo nascono e muoiono come ogni giorno; mai uguali per tutti nella memoria perché a ogni ricordo è legata una storia
La libertà è il diritto dell’anima di respirare.
Il mio cuore ha una sola porta e non c’è nessun lucchetto, è aperta, tutti sono liberi di entrare o uscire. E lui si ciba di ciò che le persone portano con loro quando entrano e che lasciano quando vanno via, perché io non costringo nessuno a rimanere, ma vi assicuro che di coloro che vanno via rimarrà sempre “l’impronta” delle loro risate, delle loro lacrime, di tutto ciò che abbiamo condiviso e se c’è rimasta della polvere, beh quella il vento la porta via. Perché la porta del mio cuore è sempre aperta!