Fernando Pessoa – Stati d’Animo
Il tedio non è la malattia della noia di non aver nulla da fare, ma una malattia più grave: sentire che non vale la pena di fare niente.
Il tedio non è la malattia della noia di non aver nulla da fare, ma una malattia più grave: sentire che non vale la pena di fare niente.
Ci sono anche le giornate buone, però, quando il mondo intero si svela di fronte a me… si svela come cosa? Come una menzogna.
Tolleriamo volentieri le opinioni che non urtano i nostri interessi.
Tornerai a non battere freddo ho gettato la chiave del cuore nessuno la può trovare lo gettata troppo in fondo l’inferno e adesso batterai solo come un muscolo senza il difetto di un amore non meriti più sofferenze non entrare in un mondo sbagliato promessa accettata non provare amore il dolore seppur logora ti inonda l’anima accettalo fammi soffrire ma mai più per amore adesso ritorni fredda nell’anima non provando amore non esiste il dolore…
Lasciando il tempo che passa inesorabilmente veloce, senza dar alcuna tregua. Il fisico si indebolisce e diventa facile preda di ogni dolore. Ma al contrario diventa sempre più forte e insensibile tutte quelle situazioni che fanno danzare il cuore. Nessuno invecchia senza dolore, ma il tutto non è bianco o nero ma è anche colore. La vita ha un’infinità di sfumature di ogni colore, siamo noi che mescoliamo i colori ad ogni scandire delle ore.
Chissà perché quel senso di inspiegabile malinconia non si staccava mai da me, come il pensiero di una luna che brilla lontano mentre mi immergo nel fondo della notte, una notte che mi tinge di blu fino alla punta delle dita.
Come vedi non ti cerco più, resto alla distanza a cui mi tieni e anche di più se posso. Essere delusa è dir poco, è proprio vero al peggio non c’è mai fine.