Fernando Pessoa – Stati d’Animo
Il tedio non è la malattia della noia di non aver nulla da fare, ma una malattia più grave: sentire che non vale la pena di fare niente.
Il tedio non è la malattia della noia di non aver nulla da fare, ma una malattia più grave: sentire che non vale la pena di fare niente.
Ho voglia di respirare.Bene, forte, a polmoni aperti, senza trovarmi a breve distanza col fiato corto.Respirare di quell’aria buona, che fin da subito ti sa di calore.Di quell’aria di cui non ti stancheresti nemmeno dopo ore.Chiudere gli occhi e inspirare col naso.Inebriarmi di quell’odore e portarlo con me, per non sentirne la mancanza quando lo voglio.
Quando formuli un tuo pensiero e lo esprimi e ti rifugi in esso senza accettare nessun tipo di contraddittorio, guardando coloro che non la pensano come te dall’alto in basso, non è più un pensiero ma un pregiudizio.
La fine a volte è “l’inizio” più bello.
Se la felicità fosse nei piaceri del corpo, diremmo felici i buoi, quando trovano veccie da mangiare.
Le persone “matte” sono quelle che vivono tra una lacrima e un sorriso. Loro lo sanno che fermarsi è come arrendersi e allora vivono da folli per non morire dentro.
Imparerò a tacere laddove ascolterò solo scuse patetiche e storie senza senso. Imparerò a dire la mia, laddove invece ne varrà la pena lottare, capire e valutare! Imparerò a perdonare se ci sarà pentimento sincero e imparerò a mandare a fanculo dove ci sarà ipocrisia e falsità. Imparerò che non tutti siamo uguali, che se non ti aspetti niente soffri di meno. Imparerò a dimenticare anche chi del cuore si è impossessato, ma il cuore è mio e la dentro ci sono sentimenti che tu non meriti.