Filippo Gigante – Vita
Sappiate sempre custodire la bellezza di un cuore pensante, anche tra il caos non desiderato di ogni giorno.
Sappiate sempre custodire la bellezza di un cuore pensante, anche tra il caos non desiderato di ogni giorno.
La vita è come il mare: per apprezzarlo in tutta la sua bellezza occorre navigarlo lentamente, purtroppo oggi si preferisce l’aliscafo.
Mi rendo conto che il mio corpo e le mie azioni sono sconnesse dalla mia mente e dalle mie idee. Penso molto agisco poco.
I volti nelle strade.Persone che corrono, ti urtano, non guardano, fretta.Le vetrine colorate, occhi curiosi che si soffermano su luci ormai intermittenti.Basta guardarsi intorno e percepisci in una anziana signora vestita di stracci il suo dolore che all’angolo di una strada tende la mano.Un cane cha abbaia, ti distrae un attimo.Solitudine.Anche in sorriso breve, o nel banco, la donna chiama offrendo la merce ad un buon prezzo, lo avverti.Solitudine.Come una torre altera all’orizzonte su un deserto battuto dal vento. Solitudine.Al centro di tutto questo tra mille suoni e vociare di persone ascolto il vento e le tue parole e non sono solo.
Le cose semplici che vedi sono tutte complicate.
La vita non è sempre amabile. Non lo è affatto. Vi sono momenti in cui verrebbe la voglia di far fermare il mondo per scendere, come diceva Marcello Marchesi. Poi prevalgono il coraggio o l’incoscienza per andare avanti e si scopre che quell’intoppo serviva per salire. Ma lo si scopre dopo, e dopo molto soffrire.
A domani. Bello dirselo. È una continuità, che trova origine dal voler esserci. Sempre e comunque.