Filippo Sarais – Vita
La vita è una grossa finestra dalla quale, ogni giorno, svuoti il tuo vaso da notte anche se a casa hai il wc.
La vita è una grossa finestra dalla quale, ogni giorno, svuoti il tuo vaso da notte anche se a casa hai il wc.
Molte volte ci convinciamo di non meritare quelle cose belle che la vita ci dona, mentre basterebbe imparare ad amarsi un po’ di più e accettare il fatto che non sempre vivere significa soffrire.
La vita è difficile, difficile è saperla affrontare con coraggio e dedizione, difficile è non abbattersi dinanzi agli innumerevoli ostacoli che si formano senza fatica. Difficile è non abbandonarsi alla perdizione e alla superficialità che a dismisura si espande senza confini. Ma è anche vero che se non ci fossero le salite non apprezzeremmo le discese, se non ci fossero le strade tortuose non apprezzeremmo quelle dritte e senza impervie, senza ostacoli. La vita è una un romanzo da scrivere. Con trame, capitoli e protagonisti tutti da scoprire giorno per giorno.
Senza quasi accorgersene ogni giorno, ogni momento della nostra esistenza viene raccolto nel grande libro della vita. Attimi belli, attimi di dolore, rimpianti, illusioni spezzate, amori. Non passa giorno che una pagina non ti appaia chiara in mente, come fosse stato solo ieri, come fosse ancora oggi.Ogni foglio porta la tua firma, attore e autore, le parole scorrono ma il finale è ancora ignoto e non sarai tu a metterci il punto.Oggi due note strappate ad una radio hanno risvegliato sentimenti andati e lontani ed il sapore del primo bacio.”Sono solo parole ma è tutto ciò che ho per portare via il tuo cuore”. Words.
Sei mai stato innamorato? Credo chiunque lo sia stato, almeno una volta nella vita, parlo di amore vero. Quello che ti porta a vedere ogni cosa come fosse unica, ogni persona degna di rispetto, ogni ostacolo superabile. Uno stato d’animo sublime. Questo si chiama vivere, oltre che amare. Allora perché non resti innamorato della vita, se per cause non dipendenti da te, venisse a mancare l’amore!
Ogni parola, prima di essere pronunciata, dovrebbe passare da tre porte. Sull’arco della prima porta dovrebbe esserci scritto: “è vera?” Sulla seconda campeggiare la domanda: “è necessaria?” Sulla terza essere scolpita l’ultima richiesta: “è gentile?” Una parola giusta può superare le tre barriere e raggiungere il destinatario con il suo significato piccolo o grande. Nel mondo di oggi, dove le parole inutili si sprecano, occorrerebbero cento porte, molte delle quali rimarrebbero sicuramente chiuse.
Tu che sei il mio sogno di ieri, la mia realtà di oggi e il mio domani più bello.