Filippo Turati – Vita
La ferocia dei moralisti è superata soltanto dalla loro profonda stupidità.
La ferocia dei moralisti è superata soltanto dalla loro profonda stupidità.
Come è possibile che il colore della mia pelle può far di me uno straniero?
Il calabrone entra nella stanza illuminata, va a battere velocemente contro la lampada, le pareti, i mobili.Rumore secco delle sue zuccate. Dopo un po’ si acquatta per riprendere le forze. Ricomincia contro la lampada, le pareti, i vetri, e daccapo contro la lampada.Infine cade sul tavolo, zampe all’aria, la mattina dopo è secco, leggero, morto. Non ha capito niente, ma non si può dire che non abbia tentato.
Camminavo e ritornavo a casa, avevo una casa non ho più una casa. Ero felice avevo una famiglia, non ho più una famiglia lo persa. Ero felice non lo sono più. Avevo una vita ho solo ricordi che vagano nella mente annebbiata, e un cuore striminzito dal dispiaceri.
Noi viviamo in contemporanea tre tempi: il presente del passato, che è la storia; il presente del presente, che è la visione; il presente del futuro, che è l’attesa.
Nel viaggio della vita non si danno strade in piano: sono tutte o salite o discese.
La vita è un dono. Si piange per le gioie e per dolori. Io ogni volta che piango per aver troppo amato il giorno dopo amo di più. Ogni lacrima per amore è una goccia d’amore va via dal cuore. Sono come una stella diurne, rinasco ogni giorno riscaldata dal sole nella speranza che qualcuno aspetta il mio passaggio, sprigionando una luce d’amore, un chiarore, indelebile che avvolge la mia anima, illumina i pensieri e li fa sbocciare dentro di me. Non la confonderò quella luce con la primavera è solo qualcosa che si avvererà domani.