Fiorella Cappelli – Poesia
Se la poesia può servire a portare i pensieri fuori dalla prigione, per colloquiare con il vento della libertà… allora c’è speranza.
Se la poesia può servire a portare i pensieri fuori dalla prigione, per colloquiare con il vento della libertà… allora c’è speranza.
Ospedale Reparto Ostetricia.Sulla porta principale era riportato: “Spingere per entrare”. E qualcuno sotto aveva aggiunto: “Una volta entrate, alle interessate si raccomanda di spingere… per far uscire”.
La poesia è una sublime espressione d’amore… l’amore è una manifesta esternazione della poesia.
La poesia non è qualcosa che s’impara o che si può insegnare. Non è qualcosa che è dentro di noi da sempre e nemmeno si può acquisire. Non è un dono. È un solo istante, un momento fugace, così rapido da far dubitare della sua esistenza. Come un fiato di vento imprigionato tra pollice e indice, e stretto, sempre più, fino a lasciare la presa e rendersi conto che tra le dita non c’è nulla. Ma quell’idea è rimasta. Dentro. Ed è radicata ed è vera. Come se ci fosse stata da sempre e si fosse solo risvegliata. Ma non è così. È come prendere la vita quale un’onda gigantesca, non come il mare o l’acqua ma proprio come la forza meccanica e mistica dell’onda e vederla sbattere su un muro, forte, e vedere minuscole impercettibili gocce lasciare l’onda verso il nulla. E quelle gocce poi arrivano nel mondo. E allora nasce la poesia. E non è un dono perché è parte della vita come la è l’onda. Non è un dono più di quanto lo sia questo secondo che passa. E non è sempre stata lì perché prima che quella goccia si staccasse la poesia era vita e non poesia. E allora la poesia non ha coordinate ma solo la forza dell’onda e di quel muro che è l’uomo. E l’uomo non impara a scrivere poesie. Può solo stare dritto, riempire i polmoni, e aspettare.
Le poesie esprimono tutta la bellezza di chi le scrive e sono solo per chi è così bello da saperle leggere.
Ti ho scritto una lettera, una lettera con impresso il profumo delle parole. Una lettera che non parla di me, una lettera che non parla di te, ma parla di noi. Ti ho scritto una lettera, la conservo qua nel cuore e tu la potrai leggere tutte le volte che vorrai, tutte le volte che mi penserai e la nei sogni la conserverai.
Giorno d’estate giorno fatto di niente,grappoli d’ozio danzan piano con me,il sole è un sogno d’oro ma evanescente,guardi un istante e non sai quasi se c’è.