Fiorella Cappelli – Poesia
Cielo e mare si toccano, nell’immaginario nostro orizzonte, creando una “riga” sulla quale si adagia la poetica scrittura del nostro vivere.
Cielo e mare si toccano, nell’immaginario nostro orizzonte, creando una “riga” sulla quale si adagia la poetica scrittura del nostro vivere.
È la condivisione delle “più piccole cose”, che porta a grandi progetti.
I sentimenti incontrollati producono disastri e poesia. La poesia affonda le sue radici sui disastri e ne fruttifica altri. No ai fertilizzanti incontrollati.
Non perdiamo mai la speranza che il mondo possa essere come noi lo abbiamo immaginato; tante speranze, di tanti, non fanno dei disperati ma suggeriscono opere creative di autentiche, realizzabili, possibilità: crediamoci!
i poeti amano la vita, alcuni arrivano a pensare che sia proprio la poesia a darle un senso, e si arrendono ad essa, alla sua bellezza predace, a volte portando all’arresa tutte le altre passioni, come se la poesia fosse loro sufficiente, talmente un dono già così grande, un amore così immenso, anche se impalpabile. E questo nel tempo forse diventa un piccolo rimpianto, non essere riusciti a farsi toccare da una persona come dalla propria scrittura, un rammarico che diventa dolce malinconia, una veste infuocata che fa amare tutti indistintamente. Perché prima dei poeti parlano le persone.
La poesia si scrive, si recita, si canta, ma la poesia più bella è quella che si vive.
Pablo Neruda ha detto che il poeta quello che ha da dire, lo dice in poesia, perché non ha un altro modo di spiegarlo. Io, che faccio l’architetto, la morale non la predico: la disegno e la costruisco.