Flavia Ricucci – Destino
Non chiamarmi fratello, non ho nulla da dare e niente da ricevere: perché chiami Barabba al posto mio?
Non chiamarmi fratello, non ho nulla da dare e niente da ricevere: perché chiami Barabba al posto mio?
In un destino comune a tutti, solo il tenersi per mano è un destino giustificabile.
Non cercare di capire come ero ieri, non fermarti a vedere come sono oggi, prova soltanto a immaginare come sarò domani.
L’universo, nonostante le sue precise leggi fisiche, non è esattamente un posto prevedibile. Le azioni corrono più svelte delle intenzioni. Stelle che non si credeva sarebbero diventate nova prima di un miliardo di anni, esplodono improvvisamente. Fiori fatti per sbocciare, appassiscono. Ambasciatori ufficialmente designati non hanno la possibilità di presentare le loro credenziali. Trattati stipulati con mille sottigliezze non vanno in atto. Rigide formalità protocollari frutto di lunghe consultazioni vengono gettate da parte, come se il caso si divertisse a tendere imboscate ai virtuosismi della diplomazia.
Il mio cuore soffre di una pesante pena nell’averti perso, il destino ha cambiato strada alle nostre vite, ma il sorriso i tuoi occhi, e il tuo amore saranno per sempre una guida infallibile ai nostri cuori.
Quello che ti abbatte oggi ti fortifica domani.
L’avvenire non si trova quando si smarrisce il presente.