Flavia Ricucci – Destino
Non chiamarmi fratello, non ho nulla da dare e niente da ricevere: perché chiami Barabba al posto mio?
Non chiamarmi fratello, non ho nulla da dare e niente da ricevere: perché chiami Barabba al posto mio?
Forse cercavo qualcuno che leggesse le mie pagine… forse cercavo qualcuno che mi aiutasse a scriverle.
A volte mi chiedo: “Se veramente tutto è scritto a che serve vivere?”Poi mi rendo conto che se non l’ho scritto io o non me lo ricordo, il destino rimane nascosto e quindi le scelte che faccio sono scelte inconsapevoli. Ma cosa succede nel momento in cui scelgo consapevole di scrivere proprio in quel momento una parte della mia vita?
Quando vedi soffrire un padre che non è stato più giustoti domandi come possa mai succederee chi provi gustoa togliere la vita ad un uomo in quelle condizionisenza più vergogna ed in preda alle umiliazionidipendente da tutto e da tuttisolo mortificazioniper chi ha dato tanto e ricevuto pocoed ora ancora vita si accaniscetogliendogli la dignità di uomoperché volere anche l’ultimo suo donoa chi deve chiedere perdonoperché tutti questi guai…se il giusto è per sempre e non muore mai.
Chissà come finirà questa storia. Nel dubbio vorrei sapere quando?
E mi ritrovo di nuovo qui sul punto dove immaginavo quell’amore inesistente. Sono qui a dirti addio, perché il vero amore che suscitavi per me, era inesistente. Ero io che me lo immaginavo nel mio mondo irreale, esistente.
Il Destino è un immenso libro, e ognuno di noi ne è l’autore, nessun altro!