Floriana Antonelli – Sogno
I miei sogni volano alti, non perché credo che siano irraggiungibili, è perché anche io voglio volare in alto con i miei sogni.
I miei sogni volano alti, non perché credo che siano irraggiungibili, è perché anche io voglio volare in alto con i miei sogni.
È nello sguardo che l’anima racconta di sé.
I sogni sono paragonabili alla morte, non hanno classi sociali, sono accessibili a tutti.
Quando un dolce pensiero si nasconde alla ragione diviene un sogno.
Tu eri rapido, Morar, come un capriolo sulla roccia, terribile come una fiamma notturna nel cielo. La tua collera era una tempesta, la tua spada nella battaglia, un lampo sulla landa. La tua voce sembrava il torrente dopo la pioggia, il tuono grondante tra le montagne. Molti caddero sotto il tuo braccio; la fiamma della sua ira li consumò. Ma quando tu ritornavi dal combattimento, com’era calma la tua fronte! Il tuo viso era come il sole dopo la tempesta, come la luna nella notte silenziosa; il tuo seno era tranquillo come il lago quando è cessato il rumore del vento.
Spengo tutto e vado a sognarti.
Le fate intrecciano i rami e le radici degli alberi, ed il vento si diverte a suonare le loro foglie!
È nello sguardo che l’anima racconta di sé.
I sogni sono paragonabili alla morte, non hanno classi sociali, sono accessibili a tutti.
Quando un dolce pensiero si nasconde alla ragione diviene un sogno.
Tu eri rapido, Morar, come un capriolo sulla roccia, terribile come una fiamma notturna nel cielo. La tua collera era una tempesta, la tua spada nella battaglia, un lampo sulla landa. La tua voce sembrava il torrente dopo la pioggia, il tuono grondante tra le montagne. Molti caddero sotto il tuo braccio; la fiamma della sua ira li consumò. Ma quando tu ritornavi dal combattimento, com’era calma la tua fronte! Il tuo viso era come il sole dopo la tempesta, come la luna nella notte silenziosa; il tuo seno era tranquillo come il lago quando è cessato il rumore del vento.
Spengo tutto e vado a sognarti.
Le fate intrecciano i rami e le radici degli alberi, ed il vento si diverte a suonare le loro foglie!
È nello sguardo che l’anima racconta di sé.
I sogni sono paragonabili alla morte, non hanno classi sociali, sono accessibili a tutti.
Quando un dolce pensiero si nasconde alla ragione diviene un sogno.
Tu eri rapido, Morar, come un capriolo sulla roccia, terribile come una fiamma notturna nel cielo. La tua collera era una tempesta, la tua spada nella battaglia, un lampo sulla landa. La tua voce sembrava il torrente dopo la pioggia, il tuono grondante tra le montagne. Molti caddero sotto il tuo braccio; la fiamma della sua ira li consumò. Ma quando tu ritornavi dal combattimento, com’era calma la tua fronte! Il tuo viso era come il sole dopo la tempesta, come la luna nella notte silenziosa; il tuo seno era tranquillo come il lago quando è cessato il rumore del vento.
Spengo tutto e vado a sognarti.
Le fate intrecciano i rami e le radici degli alberi, ed il vento si diverte a suonare le loro foglie!