Francesca Alleva – Libri
Il foglio bianco è, e sarà sempre, la mia maledetta benedizione.
Il foglio bianco è, e sarà sempre, la mia maledetta benedizione.
Riprendere a scrivere per colmare un vuoto e le parole prendono posto del dolore.
“Seriamente, Edward” sentii un brivido quando pronunciai il suo nome e non ne fui contenta, “non riesco a seguirti. Pensavo che non volessi essermi amico””Ho detto che sarebbe meglio se non diventassimo amici, non che non voglio”
Interpretando la posizione delle mani degli Apostoli e dei pani disposti sulla mensa, è stato possibile ricavarne una frase musicale nota finora soltanto al suo artefice. Le mani, messe in preciso rapporto con i pani, hanno indicato una melodia perfettamente strutturata, e sono diventate musica: un adagio, con tempo d’esecuzione di 3/4, dodici battute e valori di durata delle note compresi tra la minima e la semiminima.Ma c’è di più; ho anche potuto scoprire nella musica del Cenacolo un messaggio, un frase scritta in ebraico antico, che, a sua volta, nascondeva una figura, come in un circolo nel quale le immagini si trasformano in suoni e i suoni di nuovo in immagini.
È sempre un’effimera gioia ciò che si scrive anche se non è sempre vero ciò che si traduce.
Dovresti studiare l’almanacco dei pari… è l’unico libro che un giovane mondano dovrebbe conoscere profondamente ed è il meglio che gli inglesi abbiano mai prodotto nella narrativa.
Quando non comprendono ciò che scrivo, ho certezza di quel che provo.
Riprendere a scrivere per colmare un vuoto e le parole prendono posto del dolore.
“Seriamente, Edward” sentii un brivido quando pronunciai il suo nome e non ne fui contenta, “non riesco a seguirti. Pensavo che non volessi essermi amico””Ho detto che sarebbe meglio se non diventassimo amici, non che non voglio”
Interpretando la posizione delle mani degli Apostoli e dei pani disposti sulla mensa, è stato possibile ricavarne una frase musicale nota finora soltanto al suo artefice. Le mani, messe in preciso rapporto con i pani, hanno indicato una melodia perfettamente strutturata, e sono diventate musica: un adagio, con tempo d’esecuzione di 3/4, dodici battute e valori di durata delle note compresi tra la minima e la semiminima.Ma c’è di più; ho anche potuto scoprire nella musica del Cenacolo un messaggio, un frase scritta in ebraico antico, che, a sua volta, nascondeva una figura, come in un circolo nel quale le immagini si trasformano in suoni e i suoni di nuovo in immagini.
È sempre un’effimera gioia ciò che si scrive anche se non è sempre vero ciò che si traduce.
Dovresti studiare l’almanacco dei pari… è l’unico libro che un giovane mondano dovrebbe conoscere profondamente ed è il meglio che gli inglesi abbiano mai prodotto nella narrativa.
Quando non comprendono ciò che scrivo, ho certezza di quel che provo.
Riprendere a scrivere per colmare un vuoto e le parole prendono posto del dolore.
“Seriamente, Edward” sentii un brivido quando pronunciai il suo nome e non ne fui contenta, “non riesco a seguirti. Pensavo che non volessi essermi amico””Ho detto che sarebbe meglio se non diventassimo amici, non che non voglio”
Interpretando la posizione delle mani degli Apostoli e dei pani disposti sulla mensa, è stato possibile ricavarne una frase musicale nota finora soltanto al suo artefice. Le mani, messe in preciso rapporto con i pani, hanno indicato una melodia perfettamente strutturata, e sono diventate musica: un adagio, con tempo d’esecuzione di 3/4, dodici battute e valori di durata delle note compresi tra la minima e la semiminima.Ma c’è di più; ho anche potuto scoprire nella musica del Cenacolo un messaggio, un frase scritta in ebraico antico, che, a sua volta, nascondeva una figura, come in un circolo nel quale le immagini si trasformano in suoni e i suoni di nuovo in immagini.
È sempre un’effimera gioia ciò che si scrive anche se non è sempre vero ciò che si traduce.
Dovresti studiare l’almanacco dei pari… è l’unico libro che un giovane mondano dovrebbe conoscere profondamente ed è il meglio che gli inglesi abbiano mai prodotto nella narrativa.
Quando non comprendono ciò che scrivo, ho certezza di quel che provo.