Francesca Alleva – Libri
Il foglio bianco è, e sarà sempre, la mia maledetta benedizione.
Il foglio bianco è, e sarà sempre, la mia maledetta benedizione.
Se non hai problemi, non hai bisogno di nulla, e quando non hai bisogno di nulla… perdi tutto… e… forse anche tutti.
Perché il non esserci più di quel che c’è stato è sempre doloroso, veramente doloroso ma il non esserci più di quel che non c’è stato è veramente micidiale, una cosa proprio annichilente. Come fa una cosa che non c’è stata a non esserci più. Non c’è più qualcosa, ma è un qualcosa che non essendoci neanche stato alla fine non sai neanche che cos’è, però sai benissimo che non c’è più perché almeno una volta l’hai sfiorato. Hai sfiorato qualcosa che pur non essendoci più per un po’ era sfiorabile, questi buchi neri fatti nel niente, di questo sfiorabile, che forse per un periodo avresti potuto anche abbracciarlo.
E non capisco che senso ha amare, concentrarsi su una persona e basta. Preferisco passare la notte con uomini di cui non m’importa, non avere le loro foto, dimenticarne all’alba nomi e facce. Mi basta solo una parte di loro, la più sporgente, l’unica che non ho. Per il resto un uomo è da buttare.
Se mi amaste quanto io vi amo, rimarreste!
I libri più vecchi, per chi non li ha letti, sono appena usciti.
E cercai di spiegarmi perché il mio cuore fosse partito in quarta al suono della sua voce.