Similar Posts

  • Sandro Veronesi – Libri

    Ricordati bene quello che ti dico: tu non sei sola, finché ci sono io. Tu puoi contare su di me, sempre. Non sto scherzando, ascolta: mi puoi chiamare anche nel cuore della notte se ti svegli con la paura dei satanisti, dei vampiri, degli zombi: io ti proteggerò. Non farò mai più lo spiritoso. E quando ti sentirai perduta, debole. Brutta, sola e disperata, non dovrai fare altro che chiamarmi; io verrò e ti racconterò di come tutti gli uomini che ti vedevano, quando ti ho conosciuta, s’innamorassero ti te all’istante, zac, fulminati; ti mostrerò quella famosa foto davanti a Krizia e poi ti porterò allo specchio e ti obbligherò a constatare che sei ancora bella come allora, prodigiosamente bella, oserei dire, perché sembra che per te il tempo non sia passato. E se ti si romperà la lavatrice, la macchina, il computer, il telefonino, e ti sentirai morire alla sola idea di consumare energie per ripararli non ti preoccupare: chiama me, e ci penserò io. Avrò cura di te in qualunque momento tu ne abbia bisogno, ogni giorno dell’anno. Ogni anno che verrà fino a quando incontrerai un uomo meraviglioso che ti amerà profondamente per il resto della tua vita, e allora lo farà lui molto meglio di me. Farò tutto questo, Marta, te lo giuro, sarò fiero di farlo; ma tu, ti prego, non toccare più l’argomento Lara con me.

  • Stephenie Meyer – Libri

    A volte era così facile dimenticare che baciavo un vampiro. Non perché il suo aspetto fosse comune o umano – nemmeno per un secondo riuscivo a dimenticare che tra le braccia stringevo qualcuno che era più un angelo che un uomo – ma perché Edward trasformava in una cosa dal nulla il fatto che le sue labbra fossero sulle mie, sul mio viso e sul mio collo. Diceva che il mio sangue ormai non era più una tentazione, che il timore di perdermi aveva neutralizzato ogni brama. Eppure sapevo che l’odore del mio sangue lo faceva ancora soffrire, gli bruciava ancora la gola come se respirasse fuoco.Socchiusi gli occhi e vidi i suoi fissi sul mio viso. Era assurdo quando mi guardava così. Come fossi il premio anziché la vincitrice, sfacciatamente fortunata.

  • Diego Moroso (Diemme) – Libri

    Ripenso alle cose che adoriamo così tanto, quelle cose che ci tengono insieme incuranti di tutte le ferite che ci lasciamo. Quello che voglio dire… è un elastico che a volte ti strema. Non hai mai delle situazioni di mezzo, una distanza minima, che ti fa capire che le differenze ci sono, ma non sono poi così insostenibili. Sarebbe bella, no, una distanza così? Confortante, direi. Ma spesso, così com’è, con questo elastico, odi qualcosa dell’altro, così tanto che te ne vorresti liberare. Eppure adori altre cose, che ti tengono incollato nel paradosso di dover rimanere incollati a quello che detesti pur di stare accanto a ciò che ami… Fino a quando la corda si spezza e quello che ami non basta più a sopportare quello che detesti.