Francesca Alleva – Nemico
Quando una persona inizia a trattarmi gentilmente io inizio a chiedermi se sta facendo come con il tacchino di Natale: ingozzarlo per poi ucciderlo. E mangiarlo. Con tutto ciò che mi ha donato e che di mio ho dentro.
Quando una persona inizia a trattarmi gentilmente io inizio a chiedermi se sta facendo come con il tacchino di Natale: ingozzarlo per poi ucciderlo. E mangiarlo. Con tutto ciò che mi ha donato e che di mio ho dentro.
Preferisco rendere onore a un nemico che lo è sempre stato che a un amico che lo è diventato.
I tuoi peggiori nemici non sono affatto coloro che hanno un’opinione diversa dalla tua, bensì coloro che concordano con te, ma che per motivi diversi, per prudenza, prepotenza, viltà non sono in grado di professarsi di quell’opinione.
Ahimè, il male purtroppo esiste e lo si può combattere con le proprie scelte.
Come lasci il catrame occluderti i polmoni, così hai lasciato che le delusioni ti rendessero impermeabile. Però, lo sai, si può sempre smettere di fumare.
Al correre della penna sulla carta, è simile solo l’attrito del treno sulle rotaie.
Credi sempre a tutto, al nemico, all’amico, al conoscente a al deficiente. Lascia che la verità degli altri ti scivoli lentamente dalle orecchie alle vie urinarie e finisca nell’unico posto dove è possibile conservarla: nella bianca porcellana di un wc.