Francesca Alleva – Stati d’Animo
C’è chi le chiama “emozioni”. Io preferisco chiamarle “schiaffi”. Certo, belle, piene, sincere e indimenticabili. Ma pur sempre schiaffi. Agli occhi, nello stomaco, all’anima.
C’è chi le chiama “emozioni”. Io preferisco chiamarle “schiaffi”. Certo, belle, piene, sincere e indimenticabili. Ma pur sempre schiaffi. Agli occhi, nello stomaco, all’anima.
Non chiudere mai del tutto le porte del cuore, quando meno te lo aspetti potrebbe entrare quello spiraglio di felicità per colmare delle ferite solcate da tristezza.
Perdutamente, insana mente, follemente, diabolicamente, dannatamente io!
“Scusa”. Chiedere scusa è un atto di immensa forza, è riconoscere i propri errori. Chiedere scusa vuol dire essere grandi e consapevoli che non siamo perfetti, chiedere scusa richiede coraggio, e ha coraggio solo chi usa il cuore.
Dovrebbe vederla, ha gli occhi che brillano quando il pensiero corre a lui, al suo demone. L’unico che le morde il cuore.
Pensi che sei forte, pensi che puoi farcela, pensi di non mollare, ma poi basta una sola cosa che ti fa crollare.
Sono single e ogni anno, da quando ho perso i miei, devo fingere di essere felice di trascorrere il Natale con parenti che vedo solo in questa occasione.Allora quest’anno ho deciso di dargli buca e di starmene a casa, aspettando che passino le ore, tra una lacrima e l’altra, cercando di capire in cosa ho sbagliato, se non sono riuscita a formarmi una famiglia. Il Natale è la festa in cui di più in assoluto si sente l’unione del nucleo familiare; io sono fortunata: almeno ho due gatti.