Francesca Berger – Morte
Il dolore di una perdita è sonoro. Il ricordo doloroso di una perdita è muto.
Il dolore di una perdita è sonoro. Il ricordo doloroso di una perdita è muto.
Vanno via col callo della vita alle dita, lasciando l’inchiostro che è passato nelle vene.
L’uomo è un condannato a morte che ha la fortuna di ignorare la data della propria esecuzione.
L’avarizia è legata all’accumulo, che nasconde la paura della morte.
Ho fiducia nel mistero, perché è dal mistero che provengo.
Per quanto cara ti possa essere una persona, non deprimerti e distruggere così anche la tua vita… Ma bensì abbi la forza nel domani di svegliarti e continuare a credere nei tuoi sogni, nelle tue paure e continua a vivere sopratutto per chi ti sta accanto, che vedendoti così, dentro muoiono.
Dopo la morte ci perdiamo in un’entità materna che ci accoglie e ci consola. Io immagino una sensazione di immenso benessere come quella che provavo da bambino quando mia nonna cucinava per me.