Francesca Berretta – Tempi Moderni
I miei impegni non devono essere più importanti dell’amore!
I miei impegni non devono essere più importanti dell’amore!
Il problema ai nostri tempi è che il futuro non è come è sempre stato.
Guido Barilla, se fosse stato più attento ai fatti quotidiani, avrebbe preso un attimo di pausa per formulare una risposta con un tono meno “omofobico” o che non suonasse così male alle orecchie di tanti, visto che siamo in un tempo in cui, piaccia o non piaccia alle donne e famiglie tradizionali italiane, l’omofobia viene combattuta a livello globale (o quasi) dalla maggior parte delle persone di tutti i ceti sociali e dei più diversi livelli culturali, con conoscenze, nozioni e orientamenti differenziati.
Viviamo in un’epoca dove le cose superflue sono le nostre uniche necessità.
Il mare sta mangiando la sabbia per non ingoiare il cemento.
La massa è fatta di sole sfumature. Senza contorni netti è moribonda mole puntiforme in movimento. Con questa ottica non si scorge altro che un continuo sfavillare lontano di gesti che indicano la vita, il suo continuo apparire deformato e di sfuggita. Questa è l’ottica della lontananza necessaria alla grandezza della massa, che spinge fuori e in alto a conferma dei suoi contorni finali, informi, sfilacciati. La vita che appare tra queste righe grigie è pura sostanza contratta. Una sostanza dalla pelle troppo spessa per secoli di formalizzazioni divenute aria e formalismi, la cui essenza pura però si svolge, ancora e fortuitamente, in una definizione di sé con la potenza di un simbolo sepolto e illuminato dai suoi scatti ad esistere.
Più una città è immensa e più sembrano piccoli gli uomini.