Francesca Genna – Libri
Scrittore è colui che è spettatore in questa vita.
Scrittore è colui che è spettatore in questa vita.
La prudenza cominciava da dove si poggiavano i piedi e proseguiva fin dove si posavano gli occhi. Era meglio non vedere tutte le cose della strada.
Prima di allora, tutti i cloni – o studenti, come preferivamo chiamarvi noi – esistevano soltanto per rifornire la scienza medica. All’inizio, dopo la guerra, è ciò che rappresentavate per la maggior parte delle persone. Degli oggetti indistinti in una provetta per i test. Ecco perché collezionavamo i vostri lavori. Selezionavamo i migliori e allestivamo delle mostre. Nei tardi anni Settanta, all’apice della nostra influenza, organizzavamo grandi eventi in tutto il paese. Alla presenza di membri del gabinetto, vescovi, ogni genere di gente famosa. C’erano discorsi, imponenti raccolte di fondi. “Ecco, guardate! – ripetevamo. – Guardate queste opere! Come osate dire che questi bambini non sono esseri umani esattamente come noi?”
All’orizzonte vide la luna piena. Dio l’aveva lasciata cadere lì, ne era certo, per ricordarci quanto fosse minuscolo il posto che occupavamo su questa Terra. Per ricordarci che le cose belle sono fuggevoli.
Lui l’abbandonava, Tariq, che era un’estensione del suo stesso corpo, la cui ombra si materializzava accanto a lei in ogni singolo ricordo. Come poteva lasciarla?
Tentare di farlo felice era una cattiva scelta? Anche se l’amore che provavo per lui non era che un debole eco di ciò che mi era possibile, anche se il mio cuore era lontano, alla deriva, perso nel dolore e nella vana ricerca del mio volubile Romeo, restava una cattiva scelta?
“Un momento” intervenne Richard “state scommettendo di essere migliori di un assasino di professione?”Annuimmo entrambi “e se non foste migliori di lui?”Edward lo guardò come se avesse appena detto che il giorno dopo non sarebbe sorto il sole.