Francesca Zangrandi – Filosofia
Parlo di tagli, di sangue.Parlo di lacrime di dolore… perché in realtà non so esattamente quale ho smesso di provare nella mia mente.
Parlo di tagli, di sangue.Parlo di lacrime di dolore… perché in realtà non so esattamente quale ho smesso di provare nella mia mente.
Molte volte nel perseguire la felicità, bisogna attraversare le più grandi delusioni.
Dio. Tutto o niente, nella mente dell’uomo.
Il grido del cacciatore quando ha intrappolato una verità astratta, l’impegno della propria vita in ricerche metafisiche o matematiche perfettamente “inutili” e il terreno vasto e complesso della musica in occidente hanno la loro fonte specifica nella “disposizione mentale” greca e formano la base delle nostre teoria e pratica dell’eccellenza.
È rara la capacità di saper conoscere ed apprezzare i momenti felici. I più, li lasciano scivolare via senza curarsene. Ed è solo quando arriveranno i giorni meno felici che li apprezzeranno come piacevole ricordo.
Ti detesto.Ti detesto, mi fai male, male da morire.Mi fai male perché soffro per altro e penso a te, perché sei il mio riflesso, la mia più grande solitudine di sempre.Mi fai male perché so che non mi amavi, tu non sai amarmi, nessuno sa amarmi e questo mi fa sentire sbagliata.Ti detesto perché scrivo solo sul mio dolore per te.Ti detesto perché vuoi starmi vicino, perché scrivi che stai benone.Ti detesto perché tu dimentichi in fretta e io no.Ti detesto perché fai il bravo ragazzo e perché lo sei.Ti detesto perché ti ammiro e tu stimi me.Ti detesto con le lacrime agli occhi mentre vago per la città sperando di vederti e non amarti.
Per non morire anzi tempo è necessario, nonostante tutto, preservare “viva” la nostra innata capacità di amare.