Francesca Zangrandi – Stati d’Animo
Ho passato la mia vita a sopportare e a difendermi parlando. Ora io non sopporterò più e tanto meno dovrò dare spiegazioni per questo.
Ho passato la mia vita a sopportare e a difendermi parlando. Ora io non sopporterò più e tanto meno dovrò dare spiegazioni per questo.
Quante volte ho cerato di comprendere gli altri. Quante sono le volte che ci son rimasto male, e quante volte alla fine mi sono ritrovato solo con me stesso.
Le mani, sono il primo passaggio di molte cose spesso inosservate, ma di grande valore: la stretta di mano, simbolo di conoscenza. Il tendere una mano, sinonimo di aiuto. Una carezza, la dimostrazione di affetto. Tenersi per mano, la paura di perdersi. Battere le mani, simbolo di approvazione. Usiamo le mani per tutto questo ricordandoci di non usarle mai contro qualcun altro, perché quello è l’unico modo negativo che hanno di mostrare qualcosa.
Non è che io non abbia bisogno di nessuno, è che vicino a me non c’è mai nessuno.
Amare l’inverno come se fosse un adolescente difficile, emarginato, incompreso; amare l’inverno con tutto il calore che non ha, ma che vorrebbe donare; amare l’inverno per la tramontana che mi spettina i pensieri, per la neve che ovatta i silenzi imbiancando strade, case, emozioni.
Finché dura il pentimento, dura la colpa.
Verrà il tempo del rimpianto, della malinconia, del rammarico, del ricordo, della pena e sarai avvolto dalla solitudine. Ricorda quella non è solitudine, sono mancanze di persone, di amori mancati, di inutili litigi, di frasi errate, di verità dolenti, di piccole bugie che vengono a farti amara compagnia.