Francesco Galizzi – Stati d’Animo
Sogno di una lingua che del condizionale non ammetta il tempo passato.
Sogno di una lingua che del condizionale non ammetta il tempo passato.
Quando è sincero e non richiesto. Quando è un’esigenza e non un atto dovuto. Quando nasce spontaneo dal cuore e non dalla mente, allora trovi in un abbraccio quel rifugio che da tanto cercavi e finalmente sei in pace, in pace con te stesso e con il mondo intero.
Mi aggrappo alle parole, a tutte: quelle scritte, cantate, dette, urlate, tenute dentro, in silenzio. Le ascolto tutte e quando vedo che volano via con il vento, vola via anche il mio sorriso. Mi aggrappo alle persone, a quelle che amo: dipendo da loro nel modo più sbagliato possibile e quando mancano, manco anche io. Mi aggrappo ai sogni, quelli lontani, così lontani che, a furia di rincorrerli, cado per strada, mi fermo e faccio fatica a ripartire. Mi aggrappo alla speranza, quella che non muore mai perché, se muore essa, muoio un po’ anche io.
Sono piena di difetti,ma vanto anche dei pregi. C’è chi li nota e chi fa finta di non vederli per non darmi meriti. Sono schietta e diretta ma non conosco convenienza perchè amo essere solo ciò che voglio e non ciò che miconviene.
Essere forti significa non voler cedere neanche di un centimetro, nonostante si faccia sempre più sentire la stanchezza per l’aver lottato troppo.
Essere ottimisti è non sentirsi mai sconfitti dalle proprie sconfitte…
Sogni e polvere, speranza e dolore. L’arcobaleno è oltre.