Francesco Galizzi – Stati d’Animo
Il tuo desiderio di libertà mi schiaccia in un angolo.
Il tuo desiderio di libertà mi schiaccia in un angolo.
Di giorno incontro e parlo con molte persone, ma le conversazioni più interessanti le faccio sempre di notte con me stesso.
La cerchi, la desideri, la vorresti tua, almeno solo per un attimo… così abbandoni l’orgoglio mostrando la tua parte più fragile pronunciando quelle tenere parole “mi manchi”… così chiami con il cuore in gola e il cellulare è spento…bene! Quando ti cerco non ci sei mai.
Non ci sono “se”, non ci sono “ma”, ci sono “si” e “no”, ci sono i “ti amo” ed i “ti odio”, il “ti voglio bene” ed il “non ti sopporto”, le vie di mezzo sono solo inutili prese in giro.
Le persone cambiano, dimenticandosi di avvisare le altre, cioè tutte coloro che si renderanno conto di averle sopravalutare, di averle offerto una spalla quando soffrivano, di averle aperto il loro cuore quando qualcun altro glielo aveva chiuso, di averle detto sempre si anche quando non lo meritavano, di essersi fatti in quattro per vederle sorridere quando erano sole e tristi. Le persone cambiano, e forse anche io e ricordare come erano farà meno male che vederle oggi.
Il suo viso si stagliava contro la luce che penetrava dalla finestra. Mi travolgeva l’odore del suo profumo mischiato al sapore di pulito che esalava inebriante dalla camicia azzurra di morbido cotone. Le sue mani accarezzavano il calice del vino come se volessero accarezzare me e assaporarmi. Mi ipnotizzavano, avrei voluto essere in quel momento creta fra le sue mani farmi modellare come a lui piaceva. Sapevo che dal momento in cui mi avrebbe toccato, tutte le mie certezze sarebbero svanite, e quasi d’istinto allontanai la mano dal tavolo…, lui come se mi avesse letto nel cuore, afferrò le mie dita portando il palmo della mia mano alla sua bocca. Labbra calde e umide mi assaporavano. La mia pelle e la sua unite. I miei occhi si riempirono di lacrime. Finalmente era mio mi dissi e non importava quanto avevo penato e sofferto. Ora mi apparteneva come una seconda pelle. Lui, era il mio sangue che correva nelle vene e faceva battere il mio cuore dando aria alla mia anima.
In quanto a bellezza, non ho degli ideali precisi; cerco semplicemente delle cose che mi piacciano, e le idee mi vengono guardando, ascoltando, toccando.